Attraverso L’Altro

di Laura Rissone

 

L’articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2023

 

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L’umanità passa attraverso l’altro e non ha confini

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Questo mese per parlarvi di organizzazioni che si occupano degli altri, ho passato virtualmente il confine e mi sono recata in Francia per raccontarvi – seppur brevemente – la storia della Cimade. Questa scelta è dovuta per sottolineare che l’impegno verso gli altri non ha confini, non è sufficiente raccontare cosa facciamo – o non facciamo – noi, ma è importante allargare lo sguardo ad altre esperienze che ci possono stimolare e far riflettere su come in Italia si opera verso gli altri, troppo spesso in forma caritatevole – seppur apprezzabile – che però non incide e non promuove cambiamenti. 

La Cimade nasce il 18 ottobre 1939, a Bièvres, per esteso il nome dell’organizzazione è Comitato Intermovimento degli Evacuati, e si pone l’obiettivo di venire in aiuto, in particolare, delle popolazioni sfollate dell’Alsazia e della Lorena, che ammontavano a circa 200.000 persone. L’input per la nascita del Comitato si forma all’interno dei movimenti giovanili protestanti francesi e da qui nascono delle équipe che svolgevano sia l’evangelizzazione che il lavoro sociale con gli sfollati alsaziani.

Negli anni ’60 e ’80 la Cimade avvia collaborazioni in progetti di cooperazione e sviluppo che ne evolvono azioni e pensieri: dispensario e centro oftalmologico a Dakar, progetti agricoli, medici e formativi, in Palestina, ad Haiti, in Mali, in America Latina.

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L’accoglienza dei migranti e dei rifugiati rimette in discussione La Cimade sui rapporti Nord-Sud. Questa consapevolezza lo rende unito ai movimenti di liberazione nelle dittature del Terzo Mondo e fornisce sostegno a coloro che difendono i diritti umani e la giustizia sociale.

È attraverso questi interventi concreti per la parità di diritti che si esprime l’impegno dei volontari. Questa presenza accanto a migranti e rifugiati permette anche a La Cimade di individuare le ingiustizie, di testimoniarle e di mobilitare l’opinione pubblica.

Da più di sessant’anni La Cimade adatta la propria azione alle sfide dei tempi. Si occupò della lotta contro gli ebrei minacciati, poi lavorò per la riconciliazione franco-tedesca e si occupò della lotta dei popoli del Sud per l’indipendenza e la decolonizzazione.

Dalla fine degli anni ’70 La Cimade si impegna sempre di più nella reazione ai progetti di legge che riducono i diritti degli immigrati. Lo sciopero della fame del 1981 e la marcia per l’uguaglianza e contro il razzismo hanno rafforzato il posizionamento politico dell’associazione. Fedele ai suoi principi, La Cimade entra nei centri di detenzione nel 1984, per aiutare gli stranieri deportati. Nel corso della sua storia, La Cimade è rimasto un movimento impegnato senza accontentarsi di un semplice atteggiamento caritativo.

La Cimade accompagna le proprie azioni con le parole l’humanite passe par l’autre (l’umanità passa attraverso l’altro) seppur rischiando di essere banali e scontate, queste parole in realtà esprimono esattamente quale dovrebbe essere il nostro pensiero – a prescindere dal credo religioso – verso i nostri simili, che non sono altro da noi.

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Foto di copertina: lacimade.org

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