Un Festival senza code, caos, stress, un ritmo lento, per offrire uno stato d’animo, una condivisone di pensieri.
—
⇒ di Giuseppe Rissone ≈ Tempo Lento
—
Per la seconda storia lenta, mi sono “recato” in provincia di Parma, dove si svolge dal 2015 il Festival della Lentezza. A Marco Boschini – direttore artistico – il compito di presentare il progetto.
Il Festival della Lentezza è una comunità. Fatta di persone e idee che si incontrano e si contaminano. Nato nel 2015 come evoluzione della festa nazionale dei comuni virtuosi, ha preso subito una strada parallela e per certi versi più ampia.
Promosso dall’Associazione Comuni Virtuosi si svolge ogni anno nel mese di giugno all’interno della splendida cornice della Reggia Ducale di Colorno (PR).
Ogni edizione viene edificata intorno a una parola, a un titolo e all’idea poetica che ne consegue. Il programma culturale della manifestazione è un insieme di cose che accadono con il preciso obiettivo di coinvolgere le persone. E’ sì una tre giorni di incontri, presentazioni di libri, concerti, spettacoli teatrali, performance di danza, fotografia e tanto altro ancora. Ci sono gli artisti e gli ospiti conosciuti. Ma, per esempio, non ci sono palchi. Non ci sono transenne a dividere oratori e uditori. Gli incontri e gli appuntamenti sono pensati per evitare code, caos, stress. Il ritmo della manifestazione si adegua alla filosofia della lentezza.
Quello che offriamo, al Festival della Lentezza, è prima di tutto uno stato d’animo, una condivisione di pensieri che si fanno progetto e visione. Una vetrina, anche, delle cose belle e bellissime che accadono in giro per l’Italia per mano di donne e di uomini illuminati e concreti. Che stanno dimostrando, con l’esempio e la sperimentazione, che un altro modello di sviluppo è non solo necessario, ma possibile.
Quest’anno, anno del covid, abbiamo prima sospeso l’edizione 2020, poi abbiamo rimescolato le carte e costruito un progetto diverso, pur rispettando l’idea poetica che ci eravamo dati, che era “Beati gli ultimi”. Le cose che abbiamo fatto in questo tempo doloroso: Le “Storie al telefono”, per portare un pò di conforto e di compagnia alle persone sole durante le settimane di lockdown. “Come il vento d’aprile”, il 25 aprile festeggiato on line. I “Balconi volanti” nelle case popolari a Parma, la rassegna culturale “La strada che taglia il paese”, sempre on line. il concerto di Niccolò Fabi nel giardino della Reggia di Colorno, come conclusione di un percorso complesso ma indimenticabile.
La prossima edizione, la settima, si svolgerà dall’11 al 13 giugno 2021. Ci stiamo già lavorando, perché abbiamo fiducia che le cose andranno meglio e che potremo tornare a stare insieme, in sicurezza, provando ad immaginare e mettere in pratica un mondo diverso.
Le parole ottimistiche di Marco Boschini, le facciamo nostre; essere fiduciosi, e in parallelo attenti alle misure di prevenzione, possono permetterci di tornare a vivere insieme proposte come quelle del Festival, la tecnologia ci permette di organizzare anche eventi a distanza, ma non sostituisce l’incontro.
—
⇒ Foto: Festival della Lentezza ≈ Prossimo Apputamento: Lunedì 21 dicembre
Lascia un commento