di Laura Rissone Logo progetto
Tutta mia la città: anziani, memoria, partecipazione
Dopo la pausa estiva riprende il cammino di Gli Altri Siamo Noi, nel primo appuntamento della nuova stagione non vi proponiamo un’intervista ad una associazione o cooperativa, bensì un progetto che ci è stato segnalato da Giovanni Bresciani, coordinatore dell’Associazione Più Vita In Salute. Il progetto in questione è denominato Tutta la mia città: anziani, memoria, partecipazione, con la partecipazione dell’Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario Onlus – Casa del Quartiere e Spi CGIL Lega 8 con Associazione Esperienza & Mappe Grezze, Circoscrizione 8, Politecnico di Torino, Associazione “Più vita in salute”, Parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli, Centro d’incontro Cavoretto, Centro d’incontro San Salvario, Donne per la difesa della società civile, Associazione Pilonetto insieme, Associazione Sloweb e Gruppo Nonni insieme; sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese – bando 2020.
Dal progetto, vi proponiamo la lettura della premessa: Dalla nostra esperienza diretta e dalla letteratura sul tema, emerge la necessità di lavorare per contrastare quel senso di incertezza ed esclusione della posizione sociale dell’anziano, incertezza che deriva dalla difficoltà ad inserirsi in un contesto sociale che non corrisponde ai suoi bisogni e che considera la sua esperienza obsoleta. La cultura dell’efficienza e del rapido cambiamento non offre grosse alternative a chi, per tutta una serie di fattori e principalmente per l’età, ne è estromesso, provocando perdita di stima della propria esperienza, senso di insicurezza e paura del domani.
Nonostante la complessa differenziazione che caratterizza la condizione anziana torinese, dalla nostra esperienza emerge una situazione di questo tipo: da un lato, una percentuale di persone non svolge alcuna attività, non si aggrega ad alcun gruppo e si limita, se in grado, al disbrigo delle faccende domestiche; dall’altro un elevato numero di persone attive che svolge attività culturali, partecipa a gruppi ed attività.
Al contempo è presente sul territorio un tessuto molto denso di realtà del terzo settore: associazioni, volontariato, cooperazione che rendono viva ed attenta la struttura civile.
Il nostro progetto mira ad incidere su entrambe le popolazioni: su quella degli anziani “inclusi”, offrendo loro nuove e più strutturate possibilità di organizzazione e partecipazione attiva; su quella degli “isolati” offrendo loro – anche attraverso il rafforzamento della rete locale di servizi e enti no profit – supporto finalizzato a farli uscire dalla loro situazione di solitudine.
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