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A cosa affidarsi per il futuro prossimo
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Gabbato lo santo natale, possiamo unirci a chi non ha smesso di essere cattivo e lo scrivano di Tempio Aperto non ci perde il tempo che giunga il 2024; il quale da solo attira, per chi crede alla cabala bisesta, ogni peggiore previsione.
Peraltro cercheremo qui di trattenerci; e quest’ultimo appuntamento del 2023 è rivolto all’unico appiglio rimasto per chi confida ancora che la società e la politica che dovrebbe governarla possano rigenerarsi dalle rispettive ceneri: la speranza. Dove mai trovarla secondo te, caro bradipolettore?
Io vado a cercarla in una scuola media, dove presto qualche ora di volontariato civico, da quei docenti che ci credono ancora e forgiano ragazzi a non cerebroconsumersi dall’abuso digitale.
La vado a cercare, la speranza, in una qualsiasi corsia d’ospedale pubblico, dove entri e ti capita di varcare l’Acheronte, che manco ci sta più Caronte a chiederti il passi. Quei camici bianchi, sempre nel mezzo più imbestialito di chi non può permettersi cure a pagamento, speri che non mollino, come mai han ceduto alla pandemia; e neanche alle suggestioni antiabortiste, perché la donna resti la consapevole matrice del mondo che sta nascendo.
La speranza si ritrova in chi accredita coi suoi atti anche un solo centesimo di salute all’ambiente, alla nostra “Casa Comune”. In chi, giovane entusiasta manifesta passivamente contro altro cemento o eco-imbrattando i simboli del potere o bloccando i nastri stradali.
È speranza in chi emargina il pensiero unico e disgiunge le mani dal lamento ipocrita sulla denatalità, accogliendo il prossimo di qualsiasi colore e latitudine come una risorsa vitale.
Ritrovo la speranza in chi porta ancora l’amore nella buona scrittura, che si possa leggere e toccare, sì…, toccarne la stampa, annusare l’odore di quelle pagine, ascoltarne il fruscio e gustarne la polvere che vi si eleva. L’unica polvere salubre, pregna di memoria! Bradipodiario se n’è già occupato, con acume; a chi è di diverso avviso e si sente “al passo coi tempi” con la lettura digitalizzata, va detto che la speranza si perde se non esercitiamo tutti e cinque i sensi forniti dal padreterno nell’istruirci, così come per ogni azione della vita. Cinquanta libri letti su un “e-libro” non valgono una sosta in biblioteca con relativa sniffata. Come non capirlo…la nostra intelligenza e la nostra memoria dimorano lì e non dentro ricorrenze virtuali, vite “parallele” e metaversi clonabili all’infinito!
Speranza risiede nell’animo di chi torna a far funzionare tutti quei cinque sensi e la mente prima di usare o meglio, prima di pensare di usare il web poiché dopo, altrimenti, non si elabora pensiero sulle azioni che stiamo per compiere. E si rimediano fragilità e inerzia mentali; se non a volte un ricorso alla violenza, su sé stessi e sugli altri. Sulle altre..!
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Troverò la speranza in chi comprende che la negazione dei diritti civili non è che il riflesso calpestato dei diritti sociali, al lavoro, ad un salario equo ed a non morire di lavoro, ad essere adeguatamente curati ed istruiti dalla mano pubblica: il riconoscimento come persona non la otterrai mai, se è deprivata della sua affermazione sociale!
Cerco la speranza in un mirabile ravvedimento di alcuno di quella maggioranza di una minoranza di voto, che oltre un anno fa vomitò la più inetta e pericolosa classe politica che, dai boomers in qua, sia mai stata data da ricordare al potere. Perché.., possiamo imprecare contro questo o quel politico, ministro o che, ma ricade su ognuno di noi -tante singole mani di un’unica comunità- la responsabilità di discernimento e la possibilità di onorare l’esempio di chi ha lottato e lottando, anche solo facendo il proprio dovere, cadde per il compimento della democrazia e per questa Costituzione, oggi così a rischio.
Coltiviamo per l’anno ed i secoli a venire speranza e consapevolezza contro lo svilimento delle menti. Prosit!
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Foto: pixabay.com
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Tempio Aperto ritorna venerdì 12 gennaio
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…nutriamo speranza nell’Uomo che guarda negli occhi i suoi simili , unica sintesi della parola “speranza”!
Amen! È il commento che mi sorge spontaneo dopo aver letto questo articolo, ma attenzione sapete cosa significa Amen? Significa “in verità”, va a sottolineare che quello che si è appena detto è pura verità, come questo articolo. Amen