Povera Briciola

di Silvio Marengo

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Le femmine dei cani – ma anche dei gatti – di razza pura generano esemplari altrettanto puri…

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La prima problematica che mi viene in mente pensando ai cani, ma questo vale anche per i gatti, è che in linea di massima le femmine delle specie di razza pura sono preziose in rapporto alla loro capacità di riprodurre esemplari altrettanto puri. 

Spesso e volentieri però non manifestano simpatia per maschi della loro stessa razza, ma si lasciano con facilità “convincere” ovverosia “prendere” da maschi di altra razza o da meticci. Ciò causa la presenza di tanti cani meticci che spesso vanno incontro ad un pessimo destino. 

Per la ricerca di queste finalità riproduttive da parte dei proprietari ecco svilupparsi una lunga serie di vicende, legate al favorire accoppiamenti “desiderati”, spostando cagne dalla loro residenza a quella del maschio prescelto della stessa razza. Esiste una frase arguta che recita: “L’ intelligenza, come si sa, ha i suoi limiti. La stupidità, invece, è una fonte inesauribile di sorprese”. 

È proprio il caso del parto cesareo accaduto qualche anno fa ad un cliente di Savigliano. Il soggetto in questione era una cagnetta meticcia di piccola taglia che, giunta al sessantesimo giorno di gravidanza, non riusciva ad espellere dal proprio ventre rigonfio i piccoli cuccioli. Il parto cesareo si rivelò la soluzione necessaria. La sorpresa fu che, avendo aperto il sacco uterino, mi trovai di fronte ad un solo cucciolo morto, grande quanto metà della madre. Appariva ovvia l’impossibilità per quel mancato cucciolo di uscire dalla via naturale attraverso il canale del parto, costituito dalla cervìce dell’utero, il bacino e la vagina ben dilatati ed allineati. 

La dimensione spropositata era stata la causa della sua morte prima di nascere. 

Quando riconsegnai la cagnetta al legittimo proprietario, ebbi cura di portargli in un sacchetto a parte il cucciolo morto, frutto del taglio cesareo, al fine di mostrarne l’enorme dimensione rispetto alla madre.

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Il figlio della signora, di qualche anno più vecchio di me, osservò con curiosità il cadaverino e sorridendo divertito mi raccontò con disarmante sincerità:

Sa dottore, la mia Briciola – (nome attribuito frequentemente a cagnette di piccola taglia) – ha già otto anni e non ha mai partorito. Mi hanno detto che devono partorire prima degli otto anni. 

Non è obbligatorio. osservai. 

Allora una sera che era in calore, – continuò il ragazzo – l’ho presa con il guinzaglio verso le nove e l’ho portata a spasso in Piazza del Popolo, e poi sul viale, verso la stazione, aspettando che qualche cane arrivasse e si accoppiasse con lei. Finalmente intorno alle undici e trenta è spuntato un cane lupo da qualche cortile e così ho lasciato che si accoppiassero, mentre io la tenevo al guinzaglio. 

Lo sa che la sua Briciola avrebbe potuto morire? 

Ah, sì, davvero? Ma pensa… povera Briciola!

Rendendomi conto che altre spiegazioni sarebbero servite a ben poco e che nonostante tutto era già positivo aver evitato alla povera Briciola una fine penosa, abbreviai la mia presenza, giusto il tempo di farmi saldare l’onorario e salutarlo.

Foto: pixabay.com

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