Arte E Anima

di Giuseppe Rissone

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Panchine d’autore per ammirare l’arte della natura

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Era il 28 settembre 2020 quando questa rubrica vedeva la luce con le parole d’ordine di riprendersi il tempo per essere lenti raccontando storie di chi con coraggio e tenacia porta avanti le proprie idee, dando un senso al tempo, non considerandolo come dice il famoso detto il tempo è denaro, ma fatto di rapporti, incontri, attenzioni.

Trenta articoli in tre e anni e mezzo, colgo l’occasione per ringraziare chi ha voluto accogliere il mio invito e porre alla vostra attenzione la propria esperienza lenta. Questo è l’ultimo appuntamento di Tempo Lento per questa stagione, che tornerà in autunno in una nuova versione…

Seguitemi vi porto in Toscana, esattamente a Pienza, un borgo in provincia di Siena, nel cuore della Val d’Orcia, dove è stata da poco inaugurata una nuova attrazione turistica, che coniuga la scultura e il naturalismo. Si tratta del “Sentiero dell’Arte e dell’Anima”, un percorso lungo 2,5 km percorribili solo a piedi e disseminato di 28 panchine d’autore: Giò Pomodoro, Pietro Cascella, Mattew Spender, Jean- Paul Philippe, Justin Peyser, Joe Tilson e Mauro Berrettini e altri e donate alla città dalla Fondazione Urs Rechsteiner. Un suggerimento per passare una o più giornate della prossima estate, in un percorso per ricaricarsi di energia e toccare con mano l’idea della lentezza della mente e del corpo, ammirando arte e natura.

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Il “Sentiero dell’Arte e dell’Anima” parte di fronte la facciata del Duomo di Pienza, la prima panchina – tutte realizzate in pietre di travertino, di cui questo territorio è ricco – è quella firmata da Giò Pomodoro. Per vedere le altre bisogna uscire dalle mura del paese. In tutto 28 occasioni di riflessione e meditazione; 28 punti di osservazione della Natura.

A proteggere i viandanti e, anzi, l’intera Val d’Orcia ci pensa il “Guardiano della Valle”, una ventinovesima opera d’arte del percorso che impreziosisce le panche anche se è nata parecchi anni più tardi il nucleo principale dell’esposizione, una scultura realizzata nei laboratori di Cortocircuito da un’idea dell’artista Lorenzo Nisi e realizzato con Antonio Borrelli. La curatrice del sentiero, Maria Cava, così presenta l’opera: è un uomo in malta cementizia alta quattro metri circa che guarda la Valle, rappresenta la coscienza del mondo, la nostra attitudine a prenderci cura dei luoghi.

Un progetto che vede un connubio tra enti privati e pubblici, al di là di questo, quello che trasmette questo percorso di 28 panchine è l’idea di poter camminare e riposarsi immersi nella natura e nell’arte, prendendosi il tempo necessario, di conseguenza lento, da esplorare in solitudine e volendo in compagnia, sicuramente perderebbe la sua essenza se visitato da gruppi troppo numerosi, la lentezza non esclude l’altro, ma allo stesso tempo non ama il cosiddetto turismo di massa, perché come diceva il buon Giorgio Gaber: la massa fa massa… 

Foto: intoscana.it

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