L’articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2023
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La poesia è catarsi interiore che ti costringe a confrontarti con te sesso.
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Inizio questo percorso di poesia in tutte le sue forme, grata per esser stata accolta in questa bradipo-rubrica che mi ha affascinato dalla prima volta che ho aperto il sito per l’originalità delle sue performances.
Intendo parlare di poesia e di tutto quello che le concerne per allargarne la conoscenza ed espanderne il profumo. La poesia è poco diffusa e poco avvertita, in un mondo in cui si è persa anche la voglia di leggere e di apprendere.
Cos’è poesia.
Poesia è il poeta, che vive un emozione; è il poeta che prende la penna che non ha bisogno di essere guidata e scrive.
La poesia esiste da sempre ed esisterà sempre; sarà la poesia che salverà il mondo.
Il poeta chiede bellezza, quella bellezza che rientra nella fragilità umana, dove essere se stessi è doveroso per esprimere le immagini dell’anima,
Quel luogo è la poesia, che rivendica la propria libertà, si espande, scappa e si ferma ovunque: nel cielo, nel cuore, nei social, per riservare uno spazio al mondo interiore, per emozionarsi ancora.
La poesia è catarsi interiore che ti costringe a confrontarti con te sesso.
E’ liberazione da legami stretti.
Scrivere poesia non è una questione di scelta, ma un’esigenza interiore difficile da fermare e la penna va e trascrive emozioni e immagini posate sulla carta che hanno bisogno di esprimersi: scrivere diventa una necessità.
La poesia è capace di catturare impressioni, stupore, meraviglia, angoscia, dolore e di trasmettere ogni sentimento attraverso la parola.
La parola, la meraviglia della parola che scaturisce dal profondo e vola sulle ali dell’aquila.
É profonda introspezione, vissuta e trasmessa.
♣
Cala la notte e sono ombre
sul cuore
e c’è un dovuto,
un non risolto che torna
appoggiato su rami spogli.
Nulla è come prima
e nulla è cambiato al punto di non ritorno.
Gli occhi si voltano a salutare sentieri
e le aquile volano da sole.
Dalla raccolta 2017 “Pensieri scomposti senza risposta”
♣
L‘alba del giorno di festa
regala colori e la luna
ormai pallida saluta il sole.
Accolgo l’abbraccio dei platani
come un dono.
La bellezza del giorno mi avvolge
e la vita si posa sulla mia mano,
mentre i battiti del cuore si amplificano.
Raccolgo i fiori della luce
e ne faccio un bouquet
per profumare la mia casa.
Oggi sto con me stessa.
Dalla raccolta “Sono cappelli colorati” 2023
♣
ACROSTICO
La liquirizia
L‘alba trascende la notte
Attesa e
Lenta
Incantata
Quasi
Un soffio tra le ciglia.
Immagini evanescenti
Rotolano
Impalpabili sul cuscino. Una
Zanzara posata sulla liquirizia
Inebriante, intensa, invadente
Attende.
Dalla raccolta “Sono cappelli colorati” 2023
♣
Dalla raccolta “Haiku nel vento”
Cinge nel sole.
A discesa rapida.
luna di vetro.
Memoria antica
appoggia eco dissolta
senza ritorno
Arresa all’alba
luna celata attende
voci del vespro
Onda effimera
impermanente attende
riscatto avito
Il cielo grigio
tristeggia. Nel canto
la penna scorre.
Un ‘arcana ombra
antica argentea attende.
Luna a scendere.
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Foto di copertina: pixabay.com
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Una delle definizioni più persuasive e umanistiche della poesia che abbia mai conosciuto mi è stata trasmessa in un ambito coabitato da persone altamente fragili e sensibili. Ed è originariamente una definizione di un poeta afgano: “la poesia è un ponte tra chi non ha più e chi non ha ancora”.
L’altra è una definizione apparentemente più tecnica, ma assolutamente profonda e l’ho appresa citata dalla poetessa piemontese Maria Luisa Spaziano, con riferimento all’immagine arcaica e non solo cristiana della croce: “la poesia è l’incontro tra il fenomenico e il simbolico”.
Di entrambe, si può sfrondare l’aspetto denotativo e assorbirle facendo risuonare quel che abbiamo vissuto e viviamo.
La poesia è strettamente legata alla vita e perlomeno dalla tradizione dei Lirici greci, alla sensibilità e allo sguardo del poeta o poetessa.
Ma è anche un dono verso l’altro.
Verso il diverso.
Anche sulla base di queste considerazioni, continuo idealmente a credere e forse a illudermi che se si leggesse e contemplasse di più la vita e le poesie di ogni tempo e origine, il dialogo tra differenze ne guadagnerebbe e forse addirittura ci sarebbero meno disastri e guerre.
Ripeto, forse sono pie illusioni, ma da bradipo idealista ritengo che ci sia un fondo di verità relativa… È accaduto in certi frangenti storici molto diversi da quello attuale e grazie ad una serie di concomitanze e aperture culturali e mentali.
Credo occorra considerare poetico, nel senso di generativo, il proprio cammino esistenziale. E non con preconcetti e pregiudizi morali.
Così forse la poesia potrebbe essere anche altro, oltre a catarsi e liberazione, ma vera trasformazione.
Buona vita e buona poesia a tutti e tutte.
Sulla POESIA, una riflessione in forma di … poesia:
Da dove scaturisci/armonico pensiero/ che vagoli nell’aria/finché ti posi in cuore?
Di gocce sulla pelle/sei liquida musica:/da melodici pori/ossessiva trasudi/e nell’aria ritorni/colorato pensiero.
Sei percorso di ragno/che tesse la sua tela,/sei tremolante sprizzo/di luce di falena,/lucertola di giorno/lucciola nella notte.
Tu il ritmo del tempo/sul foglio puoi posare/trasformando parole/in esistenza d’ombra.
Una nota sulla riflessione di Enea: penso che il cognome della poetessa sia Spaziani.