L’articolo è stato pubblicato il 2 gennaio 2024
Viaggiare, meravigliarsi, scoprire, tutto questo non ha età…
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Viaggiare non sempre è sinonimo di lentezza, il viaggio, sarebbe meglio dire i viaggi di Fiona e Dominique lo sono e trasmettono le parole, spesso abusate e travisate: voglia di vivere! Le protagoniste sono una nipote che non si arrende e una nonna ultra centenaria.
Siamo nel 2017, Dominique – la nonna 101 anni – sta affrontando l’ultimo miglio – come sostenuto dai medici – della sua esistenza, in solitudine: Mi avevano detto che le restava da vivere solo una settimana. La casa di riposo era a Parigi e noi vivevamo a 500 km di distanza. Non avevamo un forte legame affettivo perché non sopportava che fossi ancora nubile a 35 anni. Così racconta la nipote Fiona che decide di portarla a casa, e Dominique rinasce. Da qui l’idea di un viaggio in camper.
Partono per Lourdes. La mamma di Fiona, Fosca, le segue in macchina con il marito. Il pellegrinaggio si interrompe per una caduta. Tornano a casa, ma con sorpresa di tutti l’indomani mattina Dominique è già pronta per rimettersi in viaggio: mi sono riposata, quando ripartiamo? Per 18 mesi, da gennaio 2019 fino a giugno 2020, hanno visitato diversi paesi europei: Più viaggiava, più si meravigliava e più tornava a vivere. Il viaggio inizia a La Faute-sur-Mer, sulla costa atlantica francese, percorrendo in lungo e in largo l’Occitania, valicando i Pirenei, immergendosi nella magia festosa dei borghi catalani e attraversando i torridi deserti dell’Andalusia e della Navarra, fino a seguire le orme dei pellegrini verso Santiago de Compostela, 15.000 chilometri percorsi, 102 candeline spente in riva al mare. Dominique triste e appassita, torna a sbocciare, si spegne nel sonno con un sorriso stupendo e un’aria serena. A 103 anni, 3 mesi e tre settimane.
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Ora Fiona e i suoi genitori hanno una missione: cambiare la visione dei giovani su un’età che ha ancora tanto da dare e da ricevere. Nei loro viaggi prima in Francia ed ora in Europa sensibilizzano governi, parlano con la gente, raccolgono opinioni. Ultima tappa il parlamento europeo, in cerca di soluzioni contro l’isolamento degli anziani: Quando li mettiamo da parte e li escludiamo dalla nostra società finiscono per morire di noia. Se invece restano attivi hanno voglia di scoprire. Mia nonna in tutti i viaggi che abbiamo fatto insieme vedeva persone, paesaggi, e tutte le mattine si svegliava non sapendo cosa le sarebbe accaduto ma chiedendosi quale avventura avrebbe vissuto. I nostri anziani hanno tanto da insegnarci. E’ un peccato perdere questo tesoro. Perché metterli da parte? Vogliono vivere fino alla fine, mordere la vita anche se con una dentiera. Ballare, innamorarsi.
La storia di Dominique, i suoi quasi 600 giorni in camper in girò per il mondo, sono uno sberleffo alla morte e alla malattia, un inno alla voglia di vivere e alla voglia di scoprire. Una piccola considerazione amara – che non vuole cancellare la bellissima avventura di Fiona e Dominique e che faccio con nessuna intenzione polemica – mi chiedo perché tutto questo non sia iniziato prima del “le rimane una settimana da vivere”. Confido nel fatto che tutto questo sia un esempio, a prescindere da dove ci si trova, che la vita non finisce quando si raggiunge una cosiddetta certa età, finisce quando le passioni, gli interessi, decidiamo – o qualcuno decide per noi – di chiuderle in un cassetto.
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Fiona ha scritto un libro: La Centenaria che girò il mondo in camper, edito in Italia da De Agostini, che nell’ambito delle attività di sostegno del nostro collettivo alla Libreria Indipendente La Ciurma, è possibile acquistarlo con spedizione gratuita scrivendo a info@bradiopodiario.it
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Foto di copertina: pagina Facebook
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Incoraggiante! Mio marito ed io abbiamo fatto un viaggetto di tre giorni con i suoi genitori ottantenni ed è stata una continua meraviglia, con qualche amarezza per l’incontro con le proprie e altrui fragilità. Credo che l’importante del viaggio sia stata la vicinanza, il custodirsi a vicenda, oltre al fatto di immergersi nella bellezza sull’onda dei ricordi. Spero riusciremo a rifare presto l’esperienza!
Grazie Gemma per il tuo commento. Personalmente mi manca il non aver conosciuto i miei nonni, avrei voluto sapere storie della loro vita, ed in particolare dell’Italia di fine ‘800.