La Prima Donna

di Guido Bertolusso metmuseum.org

Eva non fu la prima donna: Lilith, la prima ribelle, sua storia e mito

Premessa generale agli articoli presenti e futuri: Nulla di ciò che scrivo è solo frutto della mia fantasia. E’ l’elaborazione in chiave ironica e dissacrante di alcune delle mie letture, è il tentativo di spiegare come siamo stati vittime durante i secoli delle bugie e delle dissimulazioni che il potere religioso, aiutato e sorretto da quello secolare, complice interessato, ha sempre propinato al popolo per ottenere il controllo della società e, in modo particolare, quello sulle donne. Come ateo ammiro chi ha Fede, ma non per questo si devono chiudere gli occhi sugli inganni fraudolenti.

Inoltre la dolorosa situazione delle donne in Afghanistan e delle donne in genere mi ha convinto a mettere in ordine i miei pensieri alla ricerca di capire come la considerazione che la donna ha avuto nei secoli (ma non dimenticherò in futuro tutti gli altri deboli) sia stata codificata e ispirata dall’uomo e per l’uomo, il maschio!, da sempre, forse non solo, ma tantissimo, attraverso i testi sacri delle tre religioni monoteistiche: la Torah e il Talmud per gli ebrei, il Vecchio Testamento (la Bibbia dei Settanta o la Vulgata di Gerolamo), Lettere degli Apostoli e Le Confessioni di Agostino di Ippona per i cristiani cattolici, il Corano per i musulmani, e  altri testi della letteratura antica.

Certo non ho letto tutto dei libri elencati, ma alcuni saggi storici filosofici e religiosi sì, essi mi hanno permesso di approfondire le tematiche e andare a cercare là dove sorgevano le mie curiosità. Tutto ciò che scrivo condensando le informazioni, e nonostante il mio modo di esporlo, direi quasi cabarettistico, è suffragato da solide letture di cui ho a disposizione tutti gli elementi bibliografici atti a dimostrarle. 

Eva non fu la prima donna. Prima di lei venne creata Lilith con la stessa malta con cui era stato creato Adamo e questo fatto generò non poche complicazioni al suo creatore, ma andiamo per ordine. Quando fu realizzato, questo Adamo, risultava essere grande come tutto l’universo e somigliante tanto, troppo, al suo creatore essendo stato fatto, come si dice, a sua immagine e somiglianza (un po’ come la nostra Barbie moderna); per cui gli angeli che, come si sa, sono anime semplici, rimasero sconcertati e cominciarono a fare confusione tra la creatura e il suo creatore non sapendo più a quale santo votarsi e sottomettersi, e a chi levare lodi e inni di gloria, essendocene in quel momento due pressoché uguali.

Il padreterno, stufo di essere paragonato all’uomo e che, oltretutto, inneggiassero anche a lui, all’uomo, come a un santo, detto fatto ne ridusse a mille cubiti le dimensioni, lo depositò sulla Terra addormentato, perché il sonno è uno stato di morte apparente, ma sempre di morte si tratta, e gli angeli capirono e trassero un sospiro di sollievo: quello non era una divinità, ma solo un essere umano.

Naturalmente Adamo, essendo solo sulla Terra, era androgino, come ce lo  descrive Platone nel Simposio raccontando di una “cena elegante” con amici, etere (prostituta detto in modo più fine di “olgettina”) e prestanti giovanotti, cioè possedeva tutti e due i sessi con tratti somatici e comportamenti di entrambe i sessi, e ce lo conferma anche Tertulliano, che non riuscì a far carriera come Padre della Chiesa per questa sua opinione e altri motivi di frequentazioni eretiche. E sentendosi tanto solo si annoiava.

La Terra era ormai popolata di tutti animali possibili a quel tempo e di tutte le cose (purtroppo Dio nella sua onniscienza non aveva previsto ciò che la sua ultima creatura avrebbe fatto in seguito agli animali, e a tutto il globo terracqueo…), ma Adamo si sentiva solo, anche se qualcuno afferma avesse dato a tutti loro il nome e ne conoscesse tutte le loro lingue, (fosse che non parlavano di calcio motori donne e politica?), ed era inoltre geloso che essi vivessero in coppia (ma non ci si spiega questa gelosia prima del peccato originale!), addirittura le malelingue sospettano avesse con gli animali anche rapporti contro natura, ma sembra comunque non fosse poi così tanto contento! Fu così che Adamo espresse a Dio il desiderio di avere una donna: chi tra noi giovani maschi non ha mai avuto lo stesso desiderio!?!

Di buon grado il demiurgo si mise all’opera poiché l’idea non gli sembrava priva di buone ragioni: innanzi tutto l’uomo non avrebbe più molestato gli animali sue creature, poi essendo di due sessi diversi, ma uguali come genere, a tempo perso si sarebbero riprodotti e avrebbero cresciuto una stirpe di credenti fedeli che nei secoli dei secoli a venire lo avrebbero pregato benedetto osannato giubilato (un po’ megalomane questo dio!), ma sopratutto avrebbero riconosciuto la differenza tra tra un dio e un uomo. Così dallo stesso fango, e dico fango, venne creata Lilith.

Alcune fonti (tra le quali Primo Levi nel brano “Lilit”) raccontano addirittura che la stessa massa di Adamo fosse un essere con due teste e due schiene, già accoppiata dunque!, che lui, Dio, separò tagliandole. E da qui iniziarono i guai. La povera Lilith durò poco: essendo stata creata con la stessa materia di Adamo, (cioè malta di argilla fetida puntualizza il Corano) l’illusa pretendeva la piena parità rispetto al suo consorte affermando, l’impunita, che il suo diritto derivava dalla comune origine, dalla stessa mota!

Insomma non voleva stare sotto, in tutti i sensi figurati e non! Non accettava che nella “posizione del missionario” fosse sempre lei a dover stare supina, (posizione chiamata proprio così perché i missionari cristiani la usarono per evangelizzare – non si sa in che modo – gli ignari nativi delle nuove terre, i musulmani la chiamano chissà perché “posizione del serpente”). Ella diceva ad Adamo, ci ricorda qualcuno: “Non starò sotto di te”, ed egli le rispondeva “E io non giacerò sotto di te, ma solo sopra. Per te è adatto stare solamente sotto, mentre io sono fatto per stare sopra”.

C’è anche da tenere presente che entrambe abitavano ancora nel Paradiso terrestre e non mi si venga poi a dire che nel Giardino dell’Eden non esistevano problemi. Non corrisposta nella sua ambizione di uguaglianza e incazzata nera Lilith pronunciò il tetragramma impronunciabile, “YHWH”,  il nome segreto che tra i tantissimi nomi di lui non si poteva mai pronunciare pena la morte (forse bestemmiò il nome ineffabile, ma come non darle ragione…), atto terribile di ribellione verso il principale. Nome talmente impronunciabile che nemmeno gli Ebrei ora si ricordano più come si dica.

I dotti dei primi secoli dell’umanità allo scopo di terrorizzare i blasfemi sentenziavano che bestemmiare comportava morire malamente, ma questa raccomandazione probabilmente si è persa nel tempo visto che bestemmia anche chi ingiuria contro persone e istituzioni e tra tanti politici che non studiano o non fanno attenzione a parlare non ne muore mai nessuno. Figuratevi in che situazione si era messa Lilith! Ma per sua fortuna abitare dentro l’Eden voleva anche dire essere immortali se si viveva lì già da prima di Eva.

Accusando Adamo di insensibilità, lo abbandona e si reca in ferie sulle rive del Mar Rosso dove, accoppiandosi carnalmente con Asmodeo, arcidiavolo biblico e non bagnino di turno, crea un’infinita generazione di demoni chiamati Lilim. Questo demone era molto temuto perché aveva l’abitudine di strangolare i bambini maschi durante la notte con l’aiuto di lei, e questa notizia procurò in seguito non pochi problemi a chi vorrà contrastare la polluzione notturna degli adolescenti, ma magari di questo ne parleremo in seguito.

Per onor di cronaca informo che si dovette aspettare Matusalemme per sconfiggere questa miriade di assatanati, ma anche lui di tempo ne aveva da vendere… Adamo incredibilmente addolorato supplicò il capo di mandare qualcuno a cercarla, ed ecco che tre tra gli angeli più psicologi dell’azienda di risorse umane la trovarono, ma non ci fu nulla da fare anche se la minacciarono pesantemente: lei da suo marito non voleva più tornare! Andasse pure affanculo… Copulando con lui le solite malelingue sospettano non avesse neanche mai raggiunto uno, dico uno, orgasmo.

E da qui cominciarono tutte le diffamazioni nei suoi confronti…. (continua)

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2 Comments

  1. Claudia Reply

    Ciao Guido! Ho letto tutto il tuo racconto! Mannaggia io non ho tutta la tua cultura! Indipendentemente dal fatto di essere ateo secondo me Adamo non poteva rimanere da solo anzi non voleva proprio! Meno male che è arrivata Eva in soccorso! Cosa dici sono un po’ di parte? Un abbraccio forte ! Claudia

  2. claudio savergnini Reply

    Interessante la storia di questa Lilith che sembra retrodatare di molto non solo la comparsa della prima donna ma addirittura la nascita del femminismo! Attendo con curiosità il seguito ma vorrei metterti in guardia perchè ti sei appena inoltrato in un campo minato! Non si è ancora spenta la eco (*) delle polemiche scaturite da un paio di frasi che l’eminente storico Alessandro Barbero ha recentemente pronunciato riguardo alle donne. A mio avviso Barbero non ha enunciato un teorema (ricordo, per chi non è un matematico, che il “teorema” è un asserto di cui esiste la dimostrazione!) lui ha invece esposto un paio di postulati che, in quanto tali, sono passibili di confutazione. Però, a dispetto di ogni logica, quello che poteva essere lo spunto per una importante riflessione su un argomento molto sentito è diventato invece un appiglio che molti hanno sfruttato per attribuire a Barbero una forma di pensiero sul genere femminile che non è sicuramente nelle convinzioni del professore; egli è stato accusato di sessismo e non solo: Michele Ansaldi, deputato di Italia Viva, ha addirittura suggerito alla RAI di liberarsi dell’indegno accademico!
    Caro Guido, nella tua premessa a questa rubrica hai esordito citando ” …la dolorosa situazione delle donne in Afghanistan e delle donne in genere” ma hai pure promesso di occuparti in futuro “…anche degli altri deboli…” frasi da cui si potrebbe evincere che tu consideri il genere femminile una categoria debole! Guarda che già solo questo potrebbe scatenare nei tuoi confronti la Seconda Crociata (la Prima è già in corso contro il prof. Barbero). Ti consiglio molta prudenza d’ora in poi e grande oculatezza nell’uso del linguaggio!
    Lo so, il licenziamento tu non lo rischi ma non sei comunque in una botte di ferro: se a qualche ministro venisse in mente di suggerire all’ INPS di revocarti la pensione?
    Ciao e buon proseguimento!

    (*) Nota: il termine “eco”, quando è usato al plurale viene dato nei vocabolari come sostantivo maschile (gli echi); ma al singolare possiede entrambi i generi. Visti i tempi che corrono, io, per paraculaggine, ho preferito scrivere “la eco”.

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