di Umberto Scopa Umberto Scopa
Bartolomeo Chiozzi, detto il Chiozzini, uno strano alchimista che stringe un patto quinquennale con Belzebù
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Una leggenda della mia terra racconta che visse a Ferrara nel XVIII secolo un tal Bartolomeo Chiozzi, detto il Chiozzino e in dialetto Ciuzìn. Aveva un laboratorio in città dove conduceva strani esperimenti, insomma era un alchimista. Un giorno in un sotterraneo della sua abitazione trova un antichissimo libro di dottrina magica greco-caldaica e diventa padrone assoluto della materia. La notte del 19 novembre 1700 evoca satana e stringe con lui un patto quinquennale. Belzebù, si incarna nella figura di un servo che si attribuisce il nome di Fedele Magrino, detto “Urlone” dal popolo (che non ha rispetto neanche per il diavolo). Così comincia la carriera di mago di Bartolomeo Chiozzi che potrete ascoltare nella mia audiolettura. Avverto che delle tante versioni di questa leggenda vi ho preso quella raccontata da Ugo Quaglio nel lontano 1899 e pubblicata sugli Atti della Deputazione Ferrarese di Storia Patria di quell’anno (Vol. 11). Questa versione – della quale riporto solo un assemblaggio di estratti perché non avete due ore da dedicare all’ascolto – ha un valore aggiunto, cioè un linguaggio ricercato, elegante, non ancora eroso e deturpato orrendamente dai moderni sistemi di comunicazione e dalle sue pressanti necessità. Buon ascolto e attenti ai patti che stipulate…non sempre potrete uscirne con un semplice esorcismo.
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