di Guido Bigotti theguardian.com
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Lizzie l’eroina della prima Parigi-Roubaix donne… e che spettacolo!
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Le mani piene di piaghe e sangue che facevano fatica a impugnare il manubrio, i crampi che l’attanagliavano e tanto dolore in tutto il corpo. Questa per chi non la conosce è la Parigi – Roubaix una corsa in linea, una delle cinque cosiddette classiche monumento, che si svolge nel nord della Francia, in prossimità della frontiera belga.
Elizabeth Designan detta Lizzie, 32 anni, inglese, madre della piccola Orla, sabato 2 ottobre ha letteralmente fatto fare un salto nel futuro a tutto il ciclismo femminile. Dopo 85 chilometri di fuga solitaria, ha vinto la corsa più virile del pianeta, la Parigi-Roubaix appunto, la prima in assoluto gareggiata da sole donne. Tra vento e tanto fango la Roubaix femminile è vissuta sulla fuga di Lizzie (al suo attivo tre titoli mondiali e un podio olimpico). Lizzie scatta quasi subito solo per stare davanti e non avere rischi di essere ripresa dalle avversarie. La sua tattica è quella giusta, giungerà infatti prima al traguardo.
Al contrario degli uomini che quando cadono puntano dritti alla doccia, le ragazze finite tutte a terra, Lizzie compresa, si sono sempre rialzate per ripartire. 61 sono le classificate e ben 48 arrivate nel mitico velodromo di Roubaix fuori tempo massimo solo per dire… Io ce l’ho fatta!
Alle spalle dell’inglese giungono sul podio la fuoriclasse olandese Vos e l’italiana Elisa Longo Borghini. Le altre italiane Marta Bastianelli quinta e Marta Cavalli nona. La bella vittoria di Lizzie, i crampi le piaghe alle mani che l’hanno accompagnata per tutta la competizione non ho usato i guanti perchè volevo sentire il pavè ha dichiarato a fine gara; il tutto non cancella la disparità tra sessi anche nel ciclismo. Il vincitore della gara maschile riceverà ben 30 mila euro, la Deignan incasserà soltanto 1.535 euro…
Qualche settimana fa Lizzie, da sempre paladina del ciclismo femminile, ha risposto per le rime al boss del ciclismo belga Patrick Lefevere che ha affermato di investire il suo denaro nel ciclismo femminile solo quando il loro livello sarà adeguato. Lizzie ha risposto così a questa sua affermazione: non abbiamo bisogno di gente come lui e nemmeno dei suoi soldi. E dopo la splendida vittoria cosa possiamo aggiungere?
Quando mia figlia sarà più grande non dovrà limitarsi a vedere la Roubaix degli uomini in Tv. Guarderà il cubetto di pavè che mi hanno dato come trofeo e magari sarà orgogliosa di sua madre e del contributo che sua madre per cambiare la storia e avvicinare il ciclismo dove uomini e donne sono sullo stesso piano.
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Diario Della Bicicletta ritorna martedì 23 novembre
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Bellissimo pezzo. Bellissima storia. Grazie Guido
Sempre sul pezzo… Ottimo
Grazie Guido,sempre motivante e ricco di spunti di riflessione.
Che grinta Lizzie…
Le donne vinceranno la battaglia della parità anche, o soprattutto, grazie alla determinazione di alcune di loro.
Le donne hanno non una, ma due marce in più !!!