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Dalle bellezze di un’oasi al Giappone e la bicicletta
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Nuovo appuntamento targato “Diario della Bicicletta”, partendo dall‘“Oasi Lipu Bosco di Vignolo“ di Garlasco, Pavia, incontrando il suo responsabile Fausto Pjstoia. Oltre a scoprire la bellezza dell’Oasi, faremo con lui un viaggio virtuale in Giappone.
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Per prima cosa ti chiederei di presentarti brevemente a chi ci legge.
Mi chiamo Fausto Pistoja, sono un naturalista e ho il piacere di essere il responsabile e gestore dell’Oasi Lipu Bosco del Vignolo di Garlasco.
Parliamo della Lipu, ci puoi raccontare brevemente di che tipo di associazione si tratta?
Lipu significa Lega Italiana Protezione Uccelli, ma è un’associazione di protezione ambientale nel senso più ampio del termine, non solo di tutela dell’avifauna. Nasce nel lontano 1965 e quindi ha appena compiuto 58 anni. Proteggere gli uccelli significa proteggere i loro habitat e gli ecosistemi che li sostengono, per loro stessi ma anche per noi, perché siamo tutti collegati. La nostra mission recita: Per la Natura e per l’Uomo. Accanto alla tutela di oasi naturali, all’educazione ambientale, all’azione di lobbying politica e istituzionale per avere una Natura più tutelata, abbiamo anche sparsi per l’Italia dei Centri Recupero degli Animali Selvatici (CRAS) dove ci prendiamo cura della fauna selvatica in difficoltà a causa dei comportamenti di noi umani.
Avete pagine internet e pagine social da segnalare a chi ci legge?
La Lipu ha ovviamente una pagina internet che corrisponde al suo nome, cioè e una relativa pagina facebook. All’interno della pagina internet generale della Lipu c’è una pagina dedicata all’Oasi Bosco del Vignolo. Io e la volontaria Tiziana gestiamo una pagina facebook ed un profilo Instagram specifico del Vignolo e i cui nomi corrispondono al nome completo dell’oasi.
Parliamo ora dell’ “Oasi Lipu Bosco di Vignolo”. Ci puoi dare un po’ di notizie, la sua storia, raccontarci di cosa ti occupi, cosa offrite ai visitatori. Insomma una visione a 360° dell’Oasi.
L’Oasi Lipu Bosco del Vignolo nasce nel 1998, quindi abbiamo appena festeggiato un compleanno significativo, 25 anni. Nasce da un gruppo di volontari che ha deciso di bonificare quello che era stato, negli anni ‘70 e primi anni ’80, un campo da motocross, che poi è stato abbandonato, con tutto quanto ne consegue: l’area era diventata una vera discarica. Ed ora, dopo tanto lavoro e tanta cura, la natura è tornata a fare bella mostra di sé e del campo da motocross (e delle migliaia di pneumatici abbandonati!) resta solo la traccia di quello che era il percorso. Ma questa è solo una delle tante storie legate al Vignolo e ci vuole una visita guidata per scoprirle tutte!
Fausto, invece, uomo di tutti i giorni, chi è?
Da sempre appassionato di natura, quando non sono in oasi cerco di andare a cercarla, la Natura, dove dà il meglio di sé, cioè in montagna. Siccome questo non può accadere molto spesso, allora salgo in sella a una bicicletta adeguata e percorro qualche strada sterrata all’interno del nostro meraviglioso Parco del Ticino.
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Parliamo ora del tuo viaggio della scorsa estate, Giappone. Come e perché hai scelto questa meta?
Fino a quando non ho prenotato, non credevo che sarei andato così lontano, soprattutto considerando il fatto che ho sempre avuto una paura irrazionale dei voli aerei. Ma il Giappone era un po’ un mito per chi ama la natura, e in particolare le piante e i giardini come me. Quindi mi sono aggregato ad un gruppo e via!
Raccontaci cosa hai visto, cosa hai fatto, insomma come hai passato le tue vacanze in Giappone.
Il pacchetto vacanza era abbastanza ‘classico’, nel senso che abbiamo visitato le città principali, i templi ed i rispettivi giardini: era un viaggio di gruppo, non mi sono quasi mai mosso indipendentemente, ed è andata bene così. Il giapponese è una lingua incomprensibile e, a differenza di quanto io pensassi, i giapponesi non parlano inglese, almeno, non più di noi in Italia, che in generale lo parliamo poco e male! Quindi sarebbe stato ‘faticoso’ girare senza una guida italiana, senza un’agenzia che aveva già selezionato i luoghi e gli hotel e gli ostelli dove soggiornare.
Le città principali si trovano nel centro-sud del paese: per muoversi dall’una all’altra si usano i mitici treni veloci con il ‘becco di anatra’, gli Shinkansen. Pensa che questi treni ad alta velocità sono in attività dagli anni ’60. Noi viaggiavamo ancora sui treni con le panche di legno.
Tokyo ha un’estensione inimmaginabile. E’ grande come la Campania, solo che in Campania ci sono meno di 6 milioni di abitanti, mentre a Tokyo ce ne sono 35 milioni!! Detto questo, però, anche in una megalopoli come questa, e a differenza di certe nostre realtà, non mi sono mai sentito sovrastato o perduto o in pericolo. E ciò credo dipenda da diversi fattori che mi hanno fatto apprezzare il Giappone e i giapponesi, persone gentilissime, altruiste e ordinate come noi non riusciamo neppure a immaginare. Città pulitissime (e anche questo è sconvolgente, se pensi che sono appunto città da milioni di persone) così come pulitissimi all’inverosimile sono i bagni pubblici. È un’esperienza sconvolgente, in positivo ovviamente. I bagni della stazione ferroviaria della città di Kyoto (paragonabile per estensione e numero di abitanti a Milano), oltre ad essere gratuiti, sono dotati, come tutti i bagni pubblici, di tutto ciò di cui si ha bisogno, in un ambiente perfettamente pulito e accogliente e con la musica classica in sottofondo. Io credo che anche da queste cose si veda la civiltà di un popolo, ed è la riprova che quella giapponese è una civiltà evoluta, almeno da molti punti di vista. Questo è ciò che ho pensato io davanti alle tante dimostrazioni di Civiltà che noi italiani non abbiamo, o abbiamo perduto. Quando sono tornato nel nostro ‘bel paese’ (ma per altri motivi) ricordo che ho patito tanto le nostre mancanze, il menefreghismo e l’egoismo diffuso. E’ sconfortante, ma anche uno stimolo ad imitarli. Peccato che gli italiani pensino di essere depositari di chissà quale cultura, ma alla prova dei fatti siamo una non-società, siamo troppo spesso solo un insieme di individualisti.
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Tra le tue tante tappe hai visitato un museo decisamente particolare ed importante per la storia del Giappone, ma anche per tutto il mondo, per non dimenticare il male che provoca il genere umano, male che non deve più ripetersi. Hai fatto visita al Museo dedicato al disastro che ha causato la bomba atomica a Hiroshima, inviandomi una foto decisamente particolare, che ritrae una bicicletta deformata dal calore infernale dovuta all’onda d’urto dell’esplosione. Ci vuoi raccontare di questo museo e di questa bicicletta?
Sì. A proposito di emozioni forti, il Mausoleo di Hiroshima è qualcosa di sconvolgente. Come dicevi giustamente è una enorme raccolta di documenti fotografici e video, di oggetti sopravvissuti alla terribile esplosione, di documenti cartacei, di storie umane e della disumanità della guerra e in particolare di quella bomba. Gli effetti della bomba atomica sui corpi umani è un incubo sconvolgente: la carne si scioglie dalle braccia nude, gli occhi escono dalle orbite. I pochi sopravvissuti all’esplosione (che comunque ha ucciso 100mila civili, quindi innocenti!) hanno patito le pene dell’inferno: meglio la morte, direi. Uscito sconvolto dalla visita, senza parole, ho pensato che gli americani dovrebbero essere costretti a visitarlo, quel mausoleo, per rendersi conto di ciò che hanno fatto i loro avi e che era evitabile, ora non ho più dubbi.
Stemperiamo un po’ la nostra intervista e raccontaci, il popolo giapponese è un popolo di ciclisti?
Sì e no. Come dicevo, le città sono enormi, probabilmente è necessario muoversi con i mezzi pubblici, che ovviamente sono tantissimi e puntualissimi, per cui si usano anche volentieri. Però qualcosa ho notato, qualcosa va detto: le auto private sono proporzionalmente pochissime. E’ incredibile trovarsi a Tokyo e non sentirsi sopraffatti dal traffico automobilistico e vedere che gli automobilisti sono prudenti e rispettosi dei ciclisti e dei pedoni. Le auto si fermano a diversi metri dagli attraversamenti pedonali e ciclabili, non so se mi spiego, ciò significa appunto che non ci si sente mai ‘in pericolo’ ma sempre rispettati. Non è poco. Ho visto tante mamme accompagnare i bambini in bicicletta: le loro bici sono quasi tutte elettriche (ecco la passione giapponese per la tecnologia!), più basse, comode e sicure delle nostre, e tutte con grandi cestini o sedili per i bambini.
Piste ciclabili ce ne sono?
Sì certo. Spesso ci sono larghi marciapiedi con piste ciclabili disegnate: bisogna stare attenti a camminare nella parte dedicata ai pedoni. Anche se difficilmente (e qua torna il discorso della loro gentilezza) qualche ciclista giapponese ci troverà da ridire perché siamo dalla parte sbagliata del marciapiede.
Qual è la sensibilità verso i ciclisti del popolo giapponese?
Come accennavo prima, il rispetto che tutti hanno verso gli altri non viene meno quando salgono in auto, per quanto ho potuto vedere. Le auto si fermano sempre e a grande distanza dai passaggi pedonali e ciclabili: questo dà molta serenità ai frequentatori più fragili delle strade.
Tu che rapporto hai con la bicicletta? La usi?
Di biciclette ne ho ben 4, una per ogni occasione! Una Umberto Dei degli anni ‘60 rimessa a nuovo, una vecchia Atala nera da città di un vecchio zio, una mountain bike e una bici sportiva moderna, diciamo all terrain.
Hai mai fatto viaggi o vacanze in bicicletta o hai tra i tuoi sogni di realizzare una cosa del genere?
Ho fatto un bellissimo viaggio di una decina di giorni in Polonia, ai laghi Masuri: lo consiglio!
Altri interessi?
Come accennavo all’inizio, sono tutti legati in qualche modo alla Natura: trekking, bicicletta (ma non da corsa) sci di fondo (ma non da discesa).
Un’ultima domanda, prima di congedarci. Hai voglia di lanciare un pensiero, una frase che rappresenti il tuo mondo immerso nella natura e l’Oasi Lipu Bosco di Vignolo?
Il Vignolo è un’oasi di bellezza e purezza in una Pianura Padana devastata da troppa agricoltura intensiva, da troppe strade, troppe città, troppo inquinamento. È parte di me, la parte più bella di me.
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Foto: Fausto Pjstoia
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Diario Della Bicicletta ritorna giovedì 21 dicembre
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Grazie Guido per averci dato un’idea nuova per una gita nella natura appena fuori Milano, non ne ero a conoscenza
Buongiorno Fausto,ho letto con molto interesse la sua intervista e anch’io naturalista e utilizzatrice dell’unico veicolo che posseggo. La Bicicletta (..x varie occasioni,ne posseggo più di una ☺️)mi muovo solo in bicicletta e con mezzi……la sua intervista mi ha risvegliato delle curiosità che approfondirò,una di queste è di venire a visitare L’oasi LIPU Bosco di vignolo appena possibile e magari anche di fare la sua conoscenza,la seconda curiosità è il Giappone,ne ha parlato così bene e nei dettagli che sembra anche questa “quasi un oasi”🤔 rispetto al nostro vivere qui in Italia.
…..il museo ,per sapere e non dimenticare…
Grazie