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Estate, ovvero l’occasione giusta per recuperare un grande classico, spesso ingiustamente bistrattato.
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Confesso? Va bene, confesso. Pensavo al fatto che questo è l’ultimo consiglio di lettura prima della pausa estiva. Pensavo al solito regalo dell’estate: le giornate che si dilatano, il sole che ci accompagna fino a tardi, gli impegni di lavoro che, prima o poi, ci lasciano per concederci un po’ di meritate vacanze, che esse siano in villeggiatura o in città poco importa, sempre vacanze sono. In mezzo a questi pensieri torna, puntuale, la mia solita fissazione: il tomo da 1000 e passa pagine, il “mattone” che no, proprio no, con tutta la buona volontà del mondo infilato in borsa nel tragitto casa-lavoro non ci sta neppure a piangere, a meno che non ci si voglia regalare un’ernia. Allora, quale momento migliore dell’estate per recuperare la lettura di quel volume così ingombrante? E questa volta vi stupisco con effetti speciali, perché quella che vi propongo è, sono sicura per tutti, una rilettura, ovvero “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni.
Di primo acchito penserete che il caldo mi ha dato definitivamente alla testa, ma in realtà sono assai lucida mentre scrivo. Sono convinta che l’obbligatorietà tolga spesso gran parte del piacere a quanto facciamo e questo vale anche e soprattutto nel campo della lettura. Quanti autori ci risultano antipatici al solo sentirli nominare solo perché, a scuola, siamo stati sovraccaricati di lavori su di essi? E bisogna imparare a memoria la poesia, e c’è il compito in classe, e domani ti interrogo su questi capitoli, e devi completare la scheda del libro con analisi di trama, personaggi, contesto storico, e via discorrendo. Per carità, ci sta, questo è il compito della scuola, deve formare ed educare e non è che ci si può appellare alla buona volontà degli studenti, paletti e scadenze devono esser messi e rispettati. Spesso, però, ricordi non troppo piacevoli rischiano d’inimicarci per sempre autori e opere che meritano, invece, una seconda opportunità, come nel caso dei nostri “Promessi sposi”.
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Sgomberate la mente dai brutti ricordi e pensate semplicemente al fatto che Manzoni ci ha regalato un romanzo perfetto. Una cornice storica ricostruita con scrupolosa precisione, in cui i grandi eventi della Storia s’intrecciano con le vicende quotidiane dei singoli protagonisti. Una storia d’amore tormentata, in cui i due personaggi principali devono lottare dalla prima all’ultima pagina, contro gli uomini e contro il destino, per vedere realizzato il loro desiderio di sposarsi. L’ingiustizia e la corruzione che s’incarnano in figure difficili da dimenticare tale è la costruzione psicologica che ne fa Manzoni, dal codardo che, per timore di ritorsioni, è pronto a rovinare la vita di due innocenti al corrotto che nega il proprio aiuto fino al prepotente che non esita di fronte alle più turpi azioni pur di ottenere il proprio tornaconto. Il bene che, a sua volta, trova personificazione in personaggi monumentali, capaci di passare dalle sfrenatezze della gioventù o dalla cattiveria più profonda al pentimento e alla redenzione per farsi primi protettori dei più deboli. Un corollario di personaggi secondari, a cui sono sufficienti pochi tratti psicologici e pochi cenni per far breccia nella trama e lì rimanervi insediati per dare spessore alle vicende. Siamo sinceri: con queste premesse come si può resistere alla tentazione di una sana rilettura lontana dalle aule scolastiche e dagli obblighi dello studio? Essendo da poco passate le commemorazioni per i 150 anni dalla morte dell’autore, sarebbe bello concedere a Manzoni e al suo capolavoro una nuova occasione di riscoperta.
Quasi ogni casa editrice ha una propria edizione dei “Promessi Sposi”. Se posso consigliarvene una in particolare, quella in foto, che fa parte della collana BUR Deluxe, è particolarmente meritevole, in quanto riporta le illustrazioni originali di Francesco Gonin che accompagnavano l’edizione definitiva del romanzo. L’incanto delle immagini che si accompagna alla magia delle parole: cosa volere di più?
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P.S.: nella mia vita i buoni propositi sono destinati, una volta espressi, a essere risucchiati in un buco nero senza fondo e anche quest’anno la solenne promessa di essere tempestiva nel rispondere ai vostri commenti è rimasta incompiuta. Sappiate che, seppur sempre in ritardo, ho recuperato ogni vostro singolo commento e l’ho portato con me nel cuore. Vi ringrazio davvero, commossa, per la vostra stima, il vostro affetto e la vostra costante attenzione. Grazie!
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Foto: Sara Migliorini
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Il Bradipo Legge ritorna a settembre
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Ciao Sara,
Bellissimo articolo, hai uno stile di scrittura che ti si legge sempre volentieri.
Se riesco vedo di procurarmi il testo da te suggerito.
Brava!!!!!