di Angela Melis
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Quando i sogni di quattro ragazzi diventano più forti di ogni avversità
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Quello del 1957 fu un autunno speciale e rivoluzionario: il 4 ottobre di quell’anno la Russia lanciò dal Kazakistan lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale ad entrare in orbita intorno alla terra, segnando di fatto l’inizio di una nuova era, quella spaziale.
Il 5 ottobre Homer Hickam, un giovane di Coalwood, località del West Virginia, uscì fuori di casa per osservare il passaggio di quel missile che apparve ai suoi occhi come un piccolo puntino luminoso. Con il naso all’insù guardando il cielo nacque così in lui il desiderio di costruire e lanciare un proprio razzo.
E’ l’inizio del film October sky di Joe Johnson, del 1999, basato su fatti realmente accaduti e narrati nell’autobiografia Rocket Boys, di Homer J. Hickam, ingegnere della Nasa, addestratore di astronauti e scrittore.
All’epoca Homer (Jake Gyllenhaal) era uno studente di diciassette anni il cui futuro sembrava segnato: dopo gli studi avrebbe seguito le orme di suo padre John (Chris Cooper) lavorando in miniera, come gran parte degli uomini di Coalwood. A quei tempi infatti l’estrazione del carbone rappresentava la principale fonte di guadagno di Coalwood, almeno fino agli anni Ottanta quando la miniera fu definitivamente chiusa.
Il lancio dello Sputnik costituì un evento di portata mondiale, che destò incredulità e stupore. In particolare per Homer ha rappresentato una svolta nella sua vita: per la prima volta concretizza che l’uomo può andare oltre il cielo e esplorare ciò che esiste sopra di noi, lo spazio, e non limitarsi a lavorare sottoterra.
Al fine di portare avanti il suo avveniristico progetto, Homer ha bisogno di supporto e conoscenze che però non possiede. È per questo che si avvicina a Quentin Wilson (Chris Owen), uno studente geniale, soprattutto in matematica, ma piuttosto introverso e emarginato dai compagni di scuola. Nonostante i suoi due più fidati amici, Roy Lee (William Lee Scott) e Sherman O’Dell (Chad Lindberg), gli sconsiglino di avvicinarsi a lui per evitare di farsi una cattiva reputazione, Homer cerca la collaborazione di Quentin per la realizzazione del razzo. Dopo le iniziali diffidenze, i quattro ragazzi uniranno le loro forze, cimentandosi nel progetto di Homer e catturando ben presto l’attenzione della popolazione di Coalwood che, incuriosita, va ad osservare i lanci dei razzi costruiti dai ragazzi.
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I Rocket Boys erano quattro ragazzi provenienti da famiglie disagiate e di bassa estrazione sociale. Apparentemente nessuno di loro aveva le potenzialità, e soprattutto le possibilità, per proseguire gli studi dopo il liceo; non erano dei fuoriclasse e tanto meno eccellevano nello sport, attività che avrebbe potuto garantirgli una borsa di studio per il college. Esisteva però la borsa di studio per meriti scientifici e la signorina Riley (Laura Dern), la loro insegnante di matematica e scienze, li incoraggiò nel loro progetto al fine di partecipare alla fiera nazionale delle scienze: la vittoria avrebbe garantito loro di ottenere la borsa di studio e poter proseguire gli studi.
La figura di miss Riley è determinante per i ragazzi: sarà lei a regalare a Homer un libro di missilistica applicata, a sostenere il loro progetto nonostante il parere contrario del preside e dei genitori, a difenderli quando saranno accusati ingiustamente per un incendio scoppiato nel bosco.
In seguito a questo episodio John insiste affinché il figlio abbandoni per sempre quel progetto che, a suo parere, non porterà da nessuna parte. È un uomo pratico John, concreto e orgoglioso, pensa che non possa esserci altro futuro per il figlio e per Coalwood al di fuori della miniera. Un brutto incidente però costringe John a rimanere a casa per un lungo periodo, toccherà a Homer prendere il posto del padre, abbandonando gli studi contro il volere della madre e della signorina Riley.
Il lavoro in miniera svolto da Homer rende John un padre fiero di suo figlio. Gli scontri tra i due sembrano essersi appianati ma è solo questione di tempo prima che il sogno di Homer ritorni ad affiorare: il suo, come recita lo slogan con cui il film è stato promosso, è “un sogno che non vuole morire”. Determinati a dimostrare che il loro razzo non è stata la causa dell’incendio nel bosco, Homer e i suoi amici si batteranno per poter partecipare alla fiera delle scienze e tentare di vincere l’ambito premio.
October sky, il cui titolo è l’acronimo di Rocket boys, è la storia del riscatto di quattro ragazzi che non si sono arresi di fronte alle difficoltà. In loro onore, e del film che li ha resi celebri, sono stati istituiti due festival: uno si tiene a Coalwood, dove si è svolta la vicenda, e l’altro nel Tennessee dove sono state effettuate le riprese.
A chiusura del film, vengono mostrati alcuni filmati amatoriali dei veri protagonisti. Dopo aver vinto la borsa di studio, i Rocket Boys si sono laureati in campi differenti, mantenendo tuttavia salda la loro amicizia e diventando per sempre gli eroi Coalwood, oggi quasi del tutto disabitata.
Il film è disponibile su Netflix
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I Lentometraggi ritorna martedì 22 novembre
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