notizia scelta da Guido Bigotti
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Bessie Coleman una storia da leggere con il cuore
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La notizia che state per scoprire – tratta da ilgiornaledellebellenotizie.com – è una storia di emancipazione e di determinazione, che vi invito a leggere con il cuore. La protagonista è una donna forte e caparbia, la prima donna pilota di volo acrobatico afroamericana.
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Bessie Coleman, anche conosciuta come Brave Bessie e Queen Bessie, è stata una coraggiosa donna afroamericana che è diventata pilota negli anni ’20, non solo pilotando ma anche camminando sulle ali dei suoi aeroplani. Bessie era conosciuta per le sue audaci acrobazie di stunt aereo, aprendo nuovi orizzonti nel campo dell’aviazione. Ha ispirato numerose generazioni di piloti e pilote di colore e nativi americani. Nonostante la discriminazione razziale e di genere, Bessie Coleman è diventata la prima donna, aviatrice, nativa americana, ed anche la prima persona di colore ad ottenere una licenza di pilota internazionale.
Per ottenere la sua licenza Bessie volò fino in Francia, perché all’epoca non c’erano opportunità di addestramento per le donne di colore negli Stati Uniti. Quindi, studiò la lingua francese e risparmiò i suoi soldi, partendo per l’Europa all’età di 29 anni. Una volta in Francia, si iscrisse ad una scuola di volo, ottenendo la licenza di pilota internazionale il 15 giugno 1921. Quando tornò negli Stati Uniti stupì le folle con acrobazie aeree che le valsero il soprannome di “Brave Bessie”. Da allora continuò a guadagnarsi da vivere mettendo in mostra i suoi trucchi da Barnstorming.
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Le acrobazie di Coleman includevano la creazione di figure a 8 con il suo aeroplano, camminare sulle ali dello stesso mentre era a mezz’aria, o scioccare la folla paracadutandosi a bassa mentre un copilota prendeva i comandi. Bessie rifiutava di esibirsi agli eventi che avevano ingressi separati per bianchi e neri. Numerosi organizzatori cambiarono le regole d’ingresso per averla come ospite negli spettacoli.
Perse la vita a 34 anni, a causa di un incidente ma, seppure per un breve periodo, riuscì a contribuire efficacemente alla lotta contro il razzismo. Di recente la nota casa produttrice di giocattoli americana le ha dedicato una Barbie nella collezione “Donne ispiratrici”.
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Foto: elle.com
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La Bradipo Notizia ritorna domenica prossima
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Con tutto il rispetto o forse a maggior ragione, penso che questa storia – riproposta oggigiorno – non vada solo letta idealisticamente con il cuore.
Rischia di essere presa solo per una storia di coraggio e determinazione individuale, encomiabile ed emozionante.
Credo che valga l’aspetto allegorico e esemplare anche per riflettere su temi quanto mai attuali di razzismo sistemico e intersezionale.
Un modo per smontare stereotipi e pregiudizi, anche in senso educativo o rieducativo.
Cultura vuole che le tracce del passato possano illuminare il presente con altre angolature. E che ciò porti a delle conseguenze feconde per le minoranze e le marginalità oppresse o discriminate.
Sempre considerando la premessa che ciascuno può essere attore e non solo commentatore o narratore o lettore più o meno informato.
Un angolo per riflettere vieppiù sui propri pregiudizi.
Anche le storie di non successo possono essere molto interessanti e emancipatorie.
Anche chi non ce la fa va considerata/o nella sua dignità.
Anche con tale sentimento e pensiero ho letto e apprezzato questa storia