Un folksinger, da un piccolo paesino dell’entroterra chiavarese – Monteghirfo – un isola fatta di rose e di fiori, fatta per noi…
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Benvenuti ad una nuova puntata “in diretta dal Tigullio”. Questo mese vi parlerò di un cantante e compositore, Raimondo Veronese, insomma di un vero foksinger ma ancora prima di tutto ciò… un amico! Ma chi è Raimondo? Di sicuro è una persona che mette a proprio agio quando parla con te inoltre è un ottimo musicista e cantante anche se la sua modestia lo tiene lontano dalle “luci più intense” del mondo dello spettacolo. A lui si deve la popolarità di un piccolo paesino nell’entroterra di Chiavari che risponde al nome di Monteghirfo nel comune di Favale di Malvaro e vicino a Lorsica (il paese dei damaschi). Inserito nel suo cd di qualche anno fa, intitolato “Cantastrumentando”, nella canzone “Monteghirfo è un’isola” questo spicchio di mondo viene descritto, in perfetto stile country, come ”un’isola fatta di rose e di fiori, un’isola fatta di mille colori, un’isola fatta per noi…” perché lì ci sono tutti gli ingredienti per vivere la vita all’insegna della semplicità, dell’amicizia e dove finire la giornata con una cena in compagnia”. La musica è stata la prima passione di Raimondo e lo rimane, per fortuna dico io, ancora oggi. I suoi primi passi li muove negli anni 1963-64 con l’Orchestra del maestro Davini e da quel momento suoni e melodie pervaderanno la sua vita. Si sa però che nella vita ci vuole anche il famoso “pezzo di carta” e quindi tra un pezzo… musicale e l’altro, suonato sempre con ottime orchestre, arriva anche il diploma. Ma arriva soprattutto il momento di mettere su famiglia, ecco quindi il matrimonio con la sua dolce metà, Betty appunto, e la nascita delle loro figlie Anita ed Elena dotate entrambe di doti artistiche sia nel disegno che nella musica. Ma per chi è innamorato dell’arte dei suoni non esiste alcun confine musicale tanto che a metà degli anni ’80 comporrà anche l’inno dell’Entella, sua e mia squadra del cuore. All’epoca (vi ricordate?) c’erano i dischi e il lato B del 45 giri conteneva il brano che invece ha dedicato alla sua città, Chiavari. Il titolo era già molto esplicativo “Se Chiavari non fosse così”, ma questo atto d’amore per la città Tigullina proseguiva cantando “…bisognerebbe inventarla” e ancora “Chiavari lontano da te è un caro ricordo, Chiavari ancora con te è un lieto ritorno e tu uomo che vieni da fuori guardati intorno, respira quest’aria guarda la gente non ti sarà indifferente”. Non c’è piazza del Tigullio che musicalmente Raimondo non conosca, vuoi per aver suonato con un’orchestrina di liscio oppure per aver accompagnato amici impegnati in altri eventi in luoghi diversi della costa ma anche dell’entroterra. Eccolo quindi accompagnare il Gruppo Folk Favale “O Castello de Ciavai’ durante le esibizioni di questo coro che porta in giro per l’Italia i canti della cultura contadina delle nostre valli. In modo più goliardico Raimondo qualche volta invece percorre le feste paesane cantando con Gli Spunciaporchi. Queste ed altre esibizioni con altrettanti amici, uno per tutti Bruno Lauzi, lo legano sempre di più alle nostre radici del Levante Ligure. Ecco perché lo considero un vero folk-singer! La prova è contenuta appunto in “Cantastrumentando” uscito nel 2011, qui Raimondo e la figlia Elena sono accompagnati da Giuseppe Ferri e Sandro Andreani. All’interno di questo lavoro troviamo bellissime cover di brani famosi cantate con la voce dolce e gradevole di Elena e poi due brani che invece all’epoca erano inediti. Di uno ho già scritto sopra mentre l’altro s’intitola Ciaccere (chiacchiere) scritto assieme a Giovanni Carosino ed è cantata in genovese. Un’altra dimensione che ritroviamo nel nostro amico è quella relativa alle sue collaborazioni nell’ambito della beneficenza. Diventa schivo quando si parla di questo argomento ma tante persone lo hanno cercato per organizzare eventi il cui scopo ultimo era quello di ottenere fondi per destinarli ad esempio alla ricerca sulla Sla come nel caso dell’iniziativa “Tigullio 4 Friends un disco contro la Sla” oppure serate per aiutare le associazioni che si prendono cura dei malati, meritorie pubbliche assistenze o più semplicemente suonare per intrattenere gli anziani delle case di riposo. Ultimamente, siccome dice lui è un felice (nonno) pensionato, il suo progetto musicale è diventato quello di creare il gruppo “Trio che Trio” sempre insieme a Elena e con Alfredo Di Forte al basso e contrabbasso. La scaletta musicale spazia dai brani della melodia e della storia Italiana ai classici internazionali. Nell’estate scorsa li abbiamo visti, e sentiti, esibirsi in molte località e locali del Tigullio e nei prossimi mesi continueranno a proporsi con la loro simpatia e bravura. Infine un’ultima cosa su Raimondo Veronese: a febbraio è stato il suo settantesimo compleanno quindi concludo questo articolo facendo, seppur in ritardo, anche a nome di Bradipodiario gli auguri per i suoi primi 70 anni “musicali”. Auguroni, gioia e serenità caro amico Raimondo!
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Foto: Pagina Facebook de Trio che Trio
Gente Di Riviera ritorna lunedì 28 ottobre
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