L’anno è iniziato – amaramente “purtroppo” – con la parola “guerra”, argomento che volentieri si vorrebbe dimenticato per sempre. L’inizio del 2020 ha visto un nuovo morto sul lavoro, ma di questo la politica ha preferito non parlarne…
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Cari amici bradipolettori ben ritrovati. La mia speranza per questo nostro primo appuntamento del nuovo anno era quella di farvi i più sinceri auguri di, come dice sempre un mio amico, “buona vita”. Invece mi ritrovo a scrivere di cose che non avrei mai voluto parlare: guerra. Il 2020 è tragicamente iniziato con l’attacco sconsiderato da parte americana all’Iran, con l’uccisione del generale Qasem Soleimani
Naturale è stata le reazione ufficiale irakena, minacce di ritorsioni militari che, non c’è dubbio, arriveranno quanto prima, e non sappiamo dove e in che forma…o, purtroppo, lo sospettiamo. Questa nuova guerra, voluta dal presidente Trump per ravvivare la propria campagna elettorale, sarà un susseguirsi di atti terroristici che colpiranno gli americani, ma anche i loro alleati, nessuno escluso. Ed essendo proprio atti di terrorismo, colpiranno alla cieca, coinvolgendo vittime civili, quelle con meno difese.
Poi, tanto per non farci mancare niente, si è riacutizzata la guerra civile in Libia, con il nuovo attacco da parte del generale Khalifa Haftar (filoamericano), a Tripoli. E qui si butta a capofitto il presidente russo Putin che ne vuole fare un suo uomo. Ed Erdogan, il presidente turco, che dichiara di voler inviare proprie truppe per almeno un anno in Libia a difesa del regime esistente, per non essere estromesso dalla gestione delle fonti energetiche presenti nel territorio. Naturalmente in questo scenario non poteva mancare il presidente nordcoreano, Kim Jong-un, che annuncia una ripresa dei “test” nucleari.
E noi? Quali reazioni abbiamo avuto?
“La Farnesina esprime “grande preoccupazione: Gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti”, sostiene in una nota il ministero degli Esteri.
Il segretario dem Nicola Zingaretti scrive invece su Twitter: “Grande preoccupazione per l’altissimo livello di tensione in Iraq dopo le violenze dei giorni scorsi contro l’ambasciata Usa e l’eliminazione di Soleimani. L’Italia e l’Europa assumano tutte le iniziative utili per scongiurare un’escalation incontrollabile nell’area”.
Sulla stessa linea anche il commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni: “Eliminazione Soleimani può avere conseguenze molto serie. Da Italia e Europa serve impegno immediato contro rischi di escalation e di destabilizzazione”.
Per Matteo Renzi, leader di Italia Viva, l’Italia deve cambiare passo sul fronte della politica estera: “Il 2020 della politica italiana è iniziato con sterili discussioni da cortile. Quello che sta accadendo in Libia e in Medio Oriente dovrebbe farci cambiare passo e chiamare l’Italia – e l’Europa – a tornare ad avere un ruolo in politica estera”.(fonte la Repubblica.it)”
E sulla stessa linea, con parole più o meno simili, si esprimono anche Della Vedova di +Europa e la Meloni. Di Battista parla di attacco vigliacco, preoccupato perché considera il medio oriente “una polveriera” (c’è arrivato adesso n.d.r.). A queste voci non poteva mancare lui, l’ex ministro leghista, che invece si schiera anima e corpo a favore dell’intervento militare: “Donne e uomini liberi, alla faccia dei silenzi dei pavidi dell’Italia e dell’Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà”.
E quest’ultima dichiarazione la fa naturalmente per soli scopi elettorali.
Le conseguenze di questi atti di guerra saranno tragiche: come già scritto non ci vuole molto a prevedere purtroppo un escalation del terrorismo, popolazioni civili colpite costrette alla fuga, alla “migrazione”, nuovi sbarchi, nuovi morti e, in questo guano chi meglio dell’ex ministro potrò nuotare e, parlando alla pancia dei propri adepti, ne trarrà beneficio in un momento come questo, alla vigilia di nuove elezioni? Il nuovo anno è iniziato con un nuovo morto sul lavoro, ma questa notizia, per la politica, è passata in secondo piano… E’ come di mia abitudine vi propongo l’ascolto e la visione della canzone da il titolo dell’articolo. Buon anno.
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Foto: triesteallnews.it – fonteufficiale.com
Il Mito Ostinato ritorna martedì 4 febbraio
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