di Umberto Scopa Umberto Scopa
La scalata del monte Tresero nel ricordo dell’alpinista Carlo Negri, a fianco del suo compagno Eugenio.
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Il ricordo di un compagno di scalate perduto, Eugenio. L’avversità degli elementi che respinge e misteriosamente attira. Il confine tra la vita e la morte e il suo mistero, così vicino che quasi si può toccare con mano. E lassù sulla cima potremo stenderci al sole. Nel 1949 l’alpinista Carlo Negri – per i lettori della rivista del CAI – rievoca con parole vibranti di emozione questa scalata alla vetta del monte Tresero a fianco del suo compagno Eugenio. “E la corrente della vita… già ci trasporta verso altre mete”.
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