Ci siamo… dal 4 maggio potremo iniziare a uscire di casa… adottando le apposite cautele… una data che entrerà di diritto in quelle da non dimenticare…
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Cari amici bradipolettori, alla fine, sembra, ci siamo arrivati. Il 4 maggio sembra che potremo iniziare ad uscire di casa più liberamente adottando comunque le apposite cautele. Non sarà, o meglio non dovrà essere un “tana, libero tutti”, ma piuttosto una ripresa del lavoro in quei luoghi dove potrà essere garantita la sicurezza per i lavoratori, un permesso per potersi recare in visita ai nostri congiunti, sempre e comunque all’interno della regione nella quale siamo residenti. Insomma, una prima apertura per quelle attività che, al momento, non facciano risalire il contagio.
Dovremo convivere ancora per molto tempo con mascherine, guanti, entrate regolamentate nei negozi, ma comunque più liberi di spostarci senza incorrere in sanzioni di vario genere. Il 4 maggio 2020, quindi, entrerà di diritto nell’elenco delle date da ricordare. Perché il 4 maggio è comunque una data nella quale, ripercorrendo la storia, sono successi diversi episodi di una certa importanza che, da una ricerca nel web, sfogliando il sito “Accadde oggi” provo ad elencarne una parte.
1471 – Guerra delle due rose: battaglia di Tewkesbury – Edoardo IV sconfigge l’esercito del Lancaster e uccide Edoardo, principe di Galles
1493 – Papa Alessandro VI risolve la disputa riguardo ai territori del Nuovo Mondo tra Spagna e Portogallo, emanando la bolla Inter Caetera
1789 – Versailles: Sfarzosa cerimonia di apertura degli Stati Generali
1814 – Napoleone Bonaparte arriva a Portoferraio sull’Isola d’Elba, dove inizia il suo esilio
1912 – Guerra italo-turca: L’Italia occupa l’isola di Rodi
1919 – Movimento del Quattro Maggio – A Pechino, nella Piazza Tienanmen, si svolgono dimostrazioni studentesche, per protestare contro il Trattato di Versailles, che aveva trasferito al Giappone alcuni territori cinesi
1924 – Apertura dei Giochi della VIII Olimpiade, tenutisi a Parigi
1930 – La polizia britannica arresta il Mahatma Gandhi e lo rinchiude nella Prigione Centrale di Yeravda
1932 – Ad Atlanta (Georgia), il gangster Al Capone inizia a scontare una condanna a undici anni per evasione fiscale
1944 – Seconda guerra mondiale: eccidio di Monte Sant’Angelo (Arcevia) da parte dei nazisti
1949 – Roma: dopo accesi dibattiti, il governo firma l’accordo sull’ingresso dell’Italia nella NATO
Torino: l’aereo che trasportava la squadra del Grande Torino si schianta sulla collina di Superga: nessun superstite; l’incidente è comunemente noto come Tragedia di Superga
1954 – A Ribolla, nel comune di Roccastrada avviene la più grave tragedia mineraria italiana del secondo dopoguerra, che causa la morte di 43 persone
Paraguay: Il generale Alfredo Stroessner prende il potere con un colpo di Stato
1959 – Vengono annunciati i primi Grammy Award
1970 – Guerra del Vietnam: Sparatoria della Kent State – La Guardia Nazionale dell’Ohio, inviata alla Kent State University dopo l’incendio dell’edificio del ROTC, apre il fuoco sugli studenti che protestavano contro l’invasione statunitense della Cambogia. Quattro studenti vengono uccisi, 9 feriti
1979 – Margaret Thatcher diventa la prima donna ad essere nominata Primo ministro del Regno Unito
1990 – Firma a Groote Schuur (Città del Capo) del Groote Schuur Minute, tra Nelson Mandela del Congresso nazionale africano (ANC) e Frederik Willem de Klerk, l’allora Presidente del Sudafrica, nonché capo del National Party. Il documento segna di fatto l’inizio dei negoziati che porteranno alla fine dell’apartheid in Sudafrica.
1994 – Il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e il leader dell’OLP Yasser Arafat firmano un accordo di pace, che garantisce l’autogoverno alla Cisgiordania
2000 – Il virus informatico ILoveYou colpisce milioni di computer in tutto il mondo.
2018 – L’Accademia Svedese annuncia che, a causa di uno scandalo, per la prima volta dal 1943, non verrà assegnato il Premio Nobel per la letteratura, che verrà assegnato l’anno successivo insieme a quello del 2019
E sono solo una parte, questo il link per accedere alla pagina web.
Come avete letto, sono accadute molte cose in questa data e, se avrete voglia di consultare anche voi il sito, ne troverete ancora altre più notizie di nascite e morti, feste e ricorrenze, elenco dei santi festeggiati in questa data, una lettura interessante. Una data, quindi, di una certa importanza. Starà a noi far si che la si possa ricordare con un nuovo inizio positivo alla normalità piuttosto che all’inizio di una nuova emergenza incontrollata. E per scongiurare ciò vi propongo un’altra lettura di date legate a dichiarazioni di vari personaggi dei quali, per pudore, non cito i nomi, ma che immagino riuscirete ad individuare.
Questo elenco lo prendo dall’articolo di Tommaso Rodano, pubblicato su “Il Fatto Quotidiano” dell’11 aprile, dal titolo Le ridicole giravolte sul virus: apri, chiudi, riapri un po’
21 febbraio – inaugura il suo viaggio nel virus con un allarme sul pericolo dei barconi carichi di africani contagiosi
24 febbraio – twitta “Non è il momento delle mezze misure: servono provvedimenti radicali, serve l’ascolto dei virologhi e degli scienziati, servono controlli ferrei ai confini”
27 febbraio – prima svolta, “Chiediamo al governo di accelerare, riaprire, ripartire” e ancora “L’Italia è il paese più bello del mondo, veniteci. Fare turismo in Italia è bello, sano e sicuro. Non è pericoloso, no, no, no.”
11 marzo – “Fermi tutti! Per i giorni necessari, mettiamo in sicurezza la salute degli italiani. Chiudere prima che sia tardi” con conseguente crisi mistica, avvicinandosi la Pasqua va bene i virologi, ma il buon Dio dove lo mettiamo?
5 aprile – lancia il cuore oltre il sagrato: “Sostengo le richieste di chi vuole entrare in chiesa per la Messa di Pasqua, può essere un momento di speranza”
10 aprile – in un’intervista al “Sole 24 ore” di Confindustria “La maggioranza delle aziende in Nord Europa è aperta. Laddove ci sono imprese in grado di mettere in sicurezza i lavoratori devono poter riaprire, altrimenti molte resteranno chiuse per sempre”
Un’altra persona per non essere da meno dichiara:
2 marzo – di fronte al Colosseo:”La realtà è un’altra…ci sono turisti ovunque, ristoranti, bar e negozi sono tutti aperti, le persone sono felici e il tempo è fantastico, una normale situazione”
10 aprile – convertita anche lei al Lockdown “Credo che le aziende in grado di garantire condizioni di sicurezza sul lavoro possano riaprire”
L’omonimo del primo citato non è da meno e, da alfiere del “chiudiamo tutto il…
12 marzo – pregava gli USA, tramite la CNN, di “non commettere lo stesso errore” del governo italiano e di prendere il Convid sul serio
28 marzo – dietrofront, anticipa il partito del “riaprire”: “Le fabbriche riprendano prima di Pasqua, le scuole il 4 maggio. C’è già fame, si rischia la rivolta”
Senza scomodare lo spritz di un segretario passato direttamente dall’aperitivo alla quarantena anche in seno al Governo c’è chi ha detto la sua come Stefano Buffagni
11 marzo – “Dire chiudere tutto è abbastanza semplicistico, non si può giocare sulla pelle delle persone.
19 marzo – sempre lui: “la situazione è al limite, serve mettere in campo misure più restrittive”
Per non parlare poi della carta stampata, qualche titolo da prima pagina:
“Libero”
23 febbraio – Prove tecniche di strage
27 febbraio – Virus, ora si esagera. Diamoci tutti una calmata.
Secondo Feltri è poco più di una influenza, poi la prima pagina del…
10 marzo – “Le ultime parole famose. Quelli che dicevano: è poco più di un’influenza”. Autobiografico
10 aprile – stufo di restare a casa coi gatti titola “La gente si ribella. Vuole uscire di casa”
“La Repubblica”
10 aprile – Milano non si ferma
Altre date, altra importanza, sicuramente non entreranno nell’elenco di quelle che hanno segnato la storia. Basta, mi fermo qui, ho già messo troppa carne al fuoco. Se ne avete voglia andate a cercare l’articolo citato per completare la lettura. Come scritto, il 4 maggio qualcosa di nuovo potrà accadere. Dipenderà da noi la buona riuscita, alla faccia di chi, comunque, ha sempre criticato dopo e mai proposto prima perché una situazione del genere non ci era mai capitata e, per fortuna qualcuno ci ha messo la faccia e si è preso la responsabilità di tutto. Non tutti lo avrebbero fatto. E ricordatevi che, se non strettamente necessario per la nostra salute bisogna stare a casa!
Vi lascio con la canzone che dà il titolo all’articolo, è del Banco del Mutuo Soccorso, tratta dall’album “Come in un’ultima cena” del 1976
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Foto: pixabay.it – zon.it
Il Mito Ostinato ritorna martedì 26 maggio
Un male ben peggiore del coronavirus circola nel mondo da molto tempo, un malanno per il quale non abbiamo anticorpi e che non si può contrastare con vaccini o con qualsivoglia terapia…
L’elenco delle citazioni che ho viste elencate ne sono la testimonianza, ne sono uno dei sintomi più evidenti. Bene hai fatto, Gianfranco, a non attribuirle ai loro autori, perché riflettono invece quello che siamo tutti noi; non si può pensare che siano solo l’espressione di tendenze sovraniste o antieuropee, che siano idee di destra o di sinistra, quelle sono semplicemente le voci di un coro che canta e canterà sempre e solo la stessa canzone. È troppo facile assolvere se stessi se il mondo va male perché la colpa è dei “politici”… ma ragazzi, a quei politici che governano e agli altri che li osteggiano, alla maggioranza e all’opposizione qualcuno glie l’ha pur dato il mandato, no? E chi è stato? Gli extraterresti? I Rettiliani? O gli stessi che ora si lamentano? E guardate che non sto puntando il dito sugli Italiani, io mi sto riferendo all’intero globo terracqueo! È la specie umana il vero virus di questo pianeta!
I politici fanno diligentemente il loro lavoro che è quello di sputtanarsi e screditarsi a vicenda nella speranza che questo possa spostare il consenso dell’elettorato alla prossima tornata elettorale e per fare ciò esauriscono tutto il tempo che hanno a disposizione senza provare a risolvere i problemi della società. Ma sto dicendo cose ovvie, sotto gli occhi di tutti. Quello che invece mi ha sorpreso in questi due ultimi mesi è la scoperta di quanti siano i “precari” nella nostra società. Fino a ieri pensavo che i precari fossero gli insegnati ultraquarantenni ancora senza una cattedra, quei supplenti licenziati prima delle vacanze, per essere riassunti al termine delle stesse, eccetera. Ma ora è un coro immenso di gente che per due mesi di inattività si ritrova in miseria! Come è possibile tutto ciò? Piccoli imprenditori che dichiarano di non riuscire a coprire le spese del mutuo e pagare le bollette? D’accordo che siamo in un momento di profonda crisi, ma prima? Possibile che nel tessuto sociale di una delle nazioni più ricche al mondo (G7, G8, G20 metti dietro la G il numero che ti pare) tanta gente vivesse così in bilico? E non parlo dei poveri, quelli c’erano anche prima del coronavirus (e poveretti loro, adesso avranno almeno la consolazione del mal comune mezzo gaudio) ma come è possibile che coloro i quali non erano dei disoccupati ora si ritrovino a stare peggio di chi un lavoro non ce l’aveva? Ovviamente a tutti va la mia solidarietà e comprensione, quello che ho appena detto non è una critica a chi cerca con un onesto lavoro di contribuire al PIL del nostro Paese, ma è la domanda che mi sono posto in questi giorni su come faccia un sistema, una società, a reggersi su basi così incerte. Iniziando a scrivere questo commento ho esordito dichiarando che esiste un male peggiore del virus che ora ci minaccia…. ho cercato di descriverlo in parte ma non saprei dargli un nome, forse un detto latino può rendere il concetto: “bèllum omnium còntra òmnes”, la guerra di tutti contro tutti, e qui è inutile evocare stati, multinazionali, politici, o banchieri, man mano che si scende di gerarchia e ci avviciniamo all’uomo della strada voglio proprio vedere se, quando andrà proprio male, ci sarà qualcuno ancora capace di tagliarsi metà del mantello per donarlo al viandante infreddolito o prevarrà invece il mors tua vita mea….
Claudio
Mamma mia! Quando si leggono i tuoi articoli bisogna sempre aspettare che l’ottimo Claudio scriva il suo commento, poiché di solito lo completa e dà anche un’altra visione bradipica.
Di tutta questa storia e di questa pandemia che ci ha colpiti circa tutti sono rimasta basita da alcune considerazioni che ho fatto o che mi sono giunte.
Grandi gesti, vicinanza e solidarietà da alcuni.
Maggiore acredine da altri.
Tante lamentele in parte giustificate (chi ha perso la vita, chi il lavoro!), e in parte no! (E quelle non sto a elencarle)
Poi penso (mi han fatto pensare) che ogni giorno muoiono di malattia migliaia di bambini: la fame. E il vaccino c’è: il cibo. Migliaia di donne muoiono di parto, di aborto, di escissione: per ignoranza, e il vaccino c’è: la conoscenza.
Ma che ce ne importa, sono così lontani.
Grazie per i vostri interventi. Effettivamente anche io pensavo che per precari si intendessero quei poveri insegnanti che anno dopo anno non sapevano se e dove avrebbero continuato la loro professione, oppure tutti quei lavoratori in affitto, gli interinali, legati con un filo di lana ad un contratto atipico e ai capricci di un capetto che, a seconda del suo umore, può decidere se confermarti o lasciarti a casa.
Si , un nuovo mondo di precari è venuto fuori, Ascoltavo un paio di settimane fa un’intervista ad una signora titolare di un negozio in un centro commerciale: dopo un mese di chiusura piangeva miseria. Sicuramente un mese di mancato introito può portare disagio, ma questa signora dichiarava che pagava 3000 (tremila) euro di affitto al mese e che non guadagnando si era ritrovata in bolletta. Era appena passato un mese dalla chiusura.E allora mi chiedevo: se paghi 3000 euro di affitto al mese, se aggiungi che hai anche tutte le altre bollette da pagare, se consideri che hai anche la brutta abitudine di mangiare, bere e vestirti, se ti devi anche spostare da casa al luogo di lavoro e se almeno un minimo di stipendio dalla tua attività lo devi ricavare credo che dovresti incassare, lordi, almeno il doppio. Ora è possibile che solo dopo un mese di chiusura sei già in bolletta? M a quando chiudi per ferie, al rientro mangi pane e cipolla per compensare? O di quei ristoratori in località turistiche che dichiarano, in TV, di incassare mediamente 25000, si proprio venticinquemila, euro al mese, che per un mese di chiusura minacciano di chiudere la loro attività e hanno bisogno degli aiuti governativi. E quei 350 notai che hanno richiesto il bonus di 600 euro? E, purtroppo, anche in questo caso l’elenco potrebbe allungarsi con questi nuovi precari.
Posso capire un titolare di bar che ha la sua attività legata all’apertura delle scuole e che deve già compensare con i suoi incassi i tre mesi di chiusura delle stesse, con una chiusura totale si possa trovare in difficoltà, ma insomma un minimo di pudore dove lo mettiamo.
Questo virus ha aperto la strada ad una marea di speculatori e di approfittatori, magari gli stessi che hanno sempre cercato di evadere le tasse, i cui introiti in questo momento ci avrebbero fatto molto, ma molto comodo.
E qui ricorriamo al “buon cuore degli italiani”. ecco che si mette in moto la macchina della solidarietà dei tanti piccoli anonimi più che alla solidarietà di facciata dei grandi imprenditori che, in fondo, restituiscono alla società solo una parte del dovuto ( un’esperienza al Sermig di Olivero, ad ascoltare cosa significa “restituzione” potrebbe servire).
Anche per questa volta mi fermo qui, in attesa di tempi migliori, in tutti i sensi, dandovi l’appuntamento al prossimo articolo che, mi auguro, sia nuovamente “partecipato”.