Siamo Fuori Dal Tunnel?

Come tutti, anche nel Tigullio, siamo contenti, seppur guardinghi, di vedere la luce alla fine del tunnel… Cos’è cambiato qui in riviera? Tra personali considerazioni e notizie un quadro di quello che accade nel Tigullio…

Eccomi nuovamente con voi per parlare di noi “Gente di Riviera”. Come tutti anche qui siamo contenti, seppur guardinghi, di vedere sempre più luminosa la luce alla fine del tunnel. Ecco perché quest’appuntamento sarà una via di mezzo tra la consueta rubrica e alcune mie considerazioni che avevo soprannominate “diario del confino”, sapendo che per me è stata un’esperienza non del tutto negativa, ma soprattutto che là fuori ci sono state persone, anche vicini, che non ce l’hanno fatta! Vorrei tranquillizzare chi mi legge dalle regioni vicine, non farò nessun sermone sugli spostamenti o sulle seconde case che stanno riaprendo. Ma cos’è cambiato qui in riviera? Mentre sto scrivendo ho ancora in mente le spiagge affollate degli anni scorsi e non posso non fare un parallelo con la situazione dei mesi a venire.

Ma ancor più al momento pesa l’incognita della sorte di tante feste all’aperto che contribuivano a finanziare pro loco, associazioni espressione del territorio e del volontariato oltre ad essere un motivo di incontro tra le persone, forse la cosa più bella! Ecco vorrei dedicare proprio a loro questo mio scritto. Anche in riviera abbiamo avuto i nostri eroi, sia che lavorassero dentro gli ospedali del Tigullio che nelle strade per aiutare malati, i loro familiari e chi aveva bisogno. Un ringraziamento va alle varie “croci” Verde, Bianca, Rossa… quasi a disegnare un Tricolore, che attraverso l’incessante apporto dei militi hanno contribuito a salvare tante vite. Ma poi a questi si aggiungono i volontari della Protezione Civile con i loro gruppi presenti sia nelle località rivierasche che nelle varie zone dell’entroterra. Altri gruppi come i Vab – volontari antincendi boschivi – dediti allo spegnimento degli incendi, si sono attivati per portare sollievo a chi, tra i quali molti anziani proprio delle zone di campagna o montane, non poteva uscire di casa.

Anche il Radio Club Levante si è attivato per rendere meno isolate frazioni collinari. Non ci si poteva poi dimenticare degli animali, ecco quindi che i volontari dei canili e gattili che non hanno mai lasciato soli gli “amici dell’uomo”. Sulle alture di Rapallo c’è ad esempio quello gestito dalla Lega Amici degli Animali Rapallo Onlus che ha continuato a dare la possibilità di adottare a distanza un animale. Ma ritornando agli “umani” quanti “piccoli” gesti di “grande”umanità abbiamo visto: mamme, nonne e talvolta anche le nipoti, unite per confezionare mascherine e calzari per i nostri ospedali. Tanti medici e infermieri li hanno usati nel Pronto Soccorso Dea di Lavagna quando bisognava intervenire, dentro l’apposita tenda covid, sui malati provenienti da tutto il Tigullio. Poi ci sono stati gli interventi in collaborazione con gli enti locali e nazionali. Ecco pertanto sorgere in una palazzina delle caserme militari di Chiavari di un reparto ospedaliero da 50 posti dedicato ai pazienti Covid 19 che non necessitavano più di cure ospedaliere ma che avevano bisogno ancora di assistenza e che non potevano per motivi familiari ancora ritornare a casa.

La situazione per fortuna ora è diversa e piano piano si ritorna alla normalità ma rimangono le ferite sia nel corpo delle persone che negli aspetti economici. Le associazioni non hanno finito di contribuire agli aiuti anzi proprio ora organizzano altre attività come quella della distribuzione di cibo tramite sacchetti o scatole contenenti generi di prima necessità, anche se le mense per i poveri rimangono al momento chiuse. Il Vescovo di Chiavari tramite la Caritas Diocesana ha attivato invece un fondo di prossimità al quale attingere per un aiuto concreto a situazioni difficili di povertà. Ma i veri volontari sono state tutte quelle persone che con i loro gesti semplici hanno dimostrato il senso di solidarietà che non è solo una caratteristica del Tigullio ma, senza retorica, di tutto il nostro Paese. Ho scelto due foto a corredo di questo articolo, una rappresenta le bandiere di preghiera tibetane, bandierine di stoffa colorata, che vengono spesso appese sulla cima delle montagne o sugli alti picchi dell’Himalaya per benedire i luoghi nei dintorni. L’altra invece è una serie di mascherine fotografate sul mio terrazzo che vogliono rappresentare i tanti volti delle persone che hanno vissuto la situazione di isolamento. Come sempre… buona vita! Un saluto dal Tigullio.

ANTONINO DI BELLA

Foto: Antonino Di Bella – www.greenme.it

Gente Di Riviera ritorna lunedì 6 luglio

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