di Antonino Di Bella Antonino Di Bella
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Quando ricordi e sogni s’intrecciano tanto da diventare tutt’uno con il nostro presente.
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Mentre sto scrivendo fuori dalla finestra svolazzano le rondini pronte a riunirsi per emigrare verso lidi più caldi, eppure qui in Riviera e precisamente nel Tigullio le giornate assolate ancora resistono. Passati i giorni caldi e afosi, ci si gode questi momenti in attesa di tempi più freddi e soprattutto con meno ore di luce. Sì certo sto scrivendo cose scontate ma forse alla mia età (58) si considerano, anzi riconsiderano, situazioni luoghi e modi che hanno radici negli anni dell’infanzia quando, appena cominciata la scuola, il primo di ottobre, si osservavano gli eventi con occhi diversi. All’epoca i nostri due compagni più grandi erano il libro di lettura e il mitico Sussidiario. Il libro di lettura ci faceva scoprire poesie e racconti scritti da autori che avevano a cuore il tempo dell’infanzia. Come non ricordare Gianni Rodari, l’immancabile Collodi ma pure Giovannino Guareschi che aldilà di Don Camillo e Don Peppone sapeva scrivere pezzi divertenti per i fanciulli. In accoppiata alla lettura in classe ecco aprirsi lui, il Sussidiario, un vero concentrato di geografia storia scienze e l’intramontabile Educazione Civica, quanto ci manca quanto manca alle giovani generazioni a partire da quelle degli anni ’80… lo si vede in ogni ambito!
Dicevo del Sussidiario, da lui abbiamo scoperto che avevamo, parlo sempre degli anni ’70, ben quattro parchi nazionali Gran Paradiso, Stelvio, d’Abruzzo (divenuto in seguito anche del Lazio e del Molise). Attraverso le foto a cornice delle spiegazioni venivamo proiettati in un mondo fantastico dove tra i diversi animali elencati c’erano aquile reali, camosci, daini, lupi e finanche orsi. Un lungo elenco della flora autoctona accompagnava i nostri sogni convinti che solo lì si potessero trovare piante e fiori come abeti bianchi e rossi, larici, stelle alpine. Ecco scorgere sconfinati pianori e alte vette dove crescevano alberi o arbusti a noi sconosciuti. Il pungitopo di natalizia memoria, rododendri, piante aromatiche del Genepì ma anche felci e piccole piante carnivore. In questo libro l’Italia poi ci veniva spiegata per filo e per segno la nostra storia e attraverso le regioni sapevamo riconoscere i capoluoghi compresi quelli di provincia ma soprattutto, attraverso le carte geografiche appese al muro, capivamo dove queste città erano posizionate. Senza contare che i verbi erano resi studiabili già alle elementari, compreso il famoso congiuntivo, e se salendo sull’autobus si vedeva una persona anziana ci si alzava quasi automaticamente per cederle il posto. Senza social, app e google map forse la vita era più semplice?
Aldilà di questi ricordi scolastici di inizi d’autunno eccomi a ritornare al presente, qui in Riviera come avrete visto abbiamo avuto il boom di turismo. L’estate non ha fatto scomparire i timori per il covid ma la gente è ritornata, sono tornati gli stranieri olandesi e tedeschi in testa e sembrerebbe, il condizionale è d’obbligo, che ci sia in atto la ripresa. Ecco il termine che appare sui giornali, che viene propagandato in Tv dai, soliti, addetti ai lavori e che fa bella mostra sui social. La “Ripresa” una delle famose “parole d’ordine” tanto care al politicamente corretto, ai guidatori della locomotiva e al Mainstream (ma su questo argomento ritornerò se vorrete in un altro articolo). Qui nel Tigullio abbiamo riconosciuto qualche cenno di ripresa nel partecipare ad eventi pubblici come serata di musica, concerti jazz e diciamolo in occasione degli Europei di calcio! Ma la vera prova del nove per la nostra Penisola, giusto per rimanere in tema scolastico, sarà tra pochi giorni quando ritornati alla solita routine ci scontreremo con i dati che ogni giorno ci arrivano, e ci bombardano, da ogni mezzo di stampa. Un modo per uscirne? Silenziamo quei mezzi, ascoltiamo della musica e… guardiamo le rondini, loro sanno sempre dove volare e sono libere! Buona vita.
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Gente Di Riviera ritorna martedì 30 novembre
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