di Sara Migliorini Sara Migliorini
Una storia corale in cui malinconia e speranza si mescolano in pari grado
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Stavo pensando che è passato un po’ di tempo dall’ultima volta in cui vi ho parlato di una graphic novel e credo sia arrivato il momento di rimediare, facendovi conoscere “Scirocco” di Giulio Macaione, edita da Bao Publishing. Lo scirocco, vento di sud-est, che soffia caldo dal Sahara e raggiunge le coste del Mediterraneo: vi ho scritto, qualche recensione fa, che adoro il vento ed era quasi inevitabile che un titolo simile attirasse il mio sguardo. Anche la splendida ballerina che, con grazia immensa, si staglia sulle punte, sullo sfondo di una Venezia tinta di azzurro, ha calamitato la mia attenzione spingendomi alla lettura.
Quello di “Scirocco” è un racconto intimo e corale nello stesso tempo, perché seguiamo le storie individuali dei tre protagonisti, che si sviluppano in maniera indipendente, eppure rimangono estremamente interconnesse le une con le altre. Si dispiega davanti ai nostri occhi il percorso umano di tre generazioni. C’è Mia, adolescente, con una passione per la danza grande tanto quanto il talento che la supporta, che deve decidere se abbandonare Venezia e gli affetti più cari per inseguire a Milano il suo sogno di entrare nel corpo di ballo della Scala. C’è Gianni, il papà di Mia, che a Venezia gestisce un bar (che, non a caso, si chiama Scirocco) e che ha dedicato tutta la sua vita a crescere Mia da solo, trascurando qualsiasi altra relazione. Sono vite in bilico, quelle che ci racconta Giulio Macaione. Mia, divisa tra il desiderio di realizzare il proprio sogno e la titubanza al pensiero di dover lasciare il padre. Gianni, diviso tra il senso del dovere, a cui ha improntato gran parte della propria vita e la voglia di voler pensare un po’ solo a se stesso. E poi arriva Elsa, la nonna di Mia e la madre di Gianni, donna forte e anti-convenzionale, che ha dovuto abbandonare, dopo un’operazione al seno per un tumore, la sua attività di scultrice e che all’improvviso manda all’aria il tran-tran della quotidianità. Elsa sparisce, senza dire nulla a nessuno, e figlio e nipote si trovano a rincorrerla in Sicilia, l’isola dove è nata e vissuta fino al momento di trasferirsi a Venezia per inseguire l’amore. In Sicilia, nella terra sferzata dallo scirocco, Elsa prenderà una decisione destinata a rimescolare le vite di tutti e tre i protagonisti.
La narrazione è idealmente divisa in tre parti, che vengono rese graficamente con l’utilizzo di tre diverse gradazioni di colori. Ad una prima parte, in cui una Venezia meravigliosa e ricca di dettagli viene resa con un azzurro/verde acqua, carico esso stesso di sogni e progetti, segue una seconda parte, in cui la Sicilia, nella quale si rifugia Elsa, si tinge di un colore giallo, in cui sentiamo il calore del sole e vediamo quasi lo scirocco aggirarsi nelle tavole e scompigliare i capelli di una giovane e inconsapevole Elsa. Nell’epilogo Venezia si colora di lilla/viola, l’anello di congiunzione tra ciò che è stato e ciò che sarà.
E’ una storia dolorosa e, nello stesso tempo, piena di speranza, in cui capiamo quanto le scelte che la vita ci pone di fronte abbiano ripercussioni su noi stessi e, nostro malgrado, sulle persone che ci amano. Una storia che ci insegna a seguire le nostre passioni e i nostri sogni, anche contro il timore di poter deludere le persone a noi più care. Una storia che ci rassicura sul fatto che chi ci ama davvero ci appoggia sempre e comunque, anche se non capisce e non condivide le nostre decisioni. Una storia malinconica che fa un grande bene al cuore.
Il Bradipo Legge ritorna lunedì 20 giugno
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Sembra una storia di vita davvero molto intrigante, grazie del suggerimento
Viene proprio voglia di leggere il libro! Bravissima Sara come sempre!👏👏
Cara Sara, mi sa che è giunto per me il momento di leggere una graphic novel!
Brava Sara. Meno brava io (Emilia). Ho scelto e scritto nel modo che mi sembrava più giusto . Ho cancellato per poco familiarità con i potenti “social” ed ora abbrevio (per non correre il rischio di annullare tutto) sai sempre trovare la chiave giusta per attirare l’attenzione ed essere poi un incentivo alla lettura. Almeno i tuoi commenti/pareri a me fanno questo effetto.
…dopo aver letto dei risultati del Concorso per magistrati…😞 … cara Sara, tu si’ meriti, eccome, la cattedra universitaria: i tuoi racconti piacevoli, avvincenti, mai prolissi… mi fanno pensare: questo il prossimo libro che acquisterò!
Come al solito un gran bel suggerimento di lettura. Grazie Sara. Non è il mio genere, ma da come racconti, mi hai stuzzicato la voglia di leggere questo bel libro. Grazie ancora. 🙂