Ospitalità e vicinanza alle famiglie con malati gravi che abitano lontano da Torino
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Secondo appuntamento del 2022 con le interviste a Associazioni e Cooperative Sociali, a proseguire il nostro cammino è l’Associazione AZAS e Casa Amica di Torino, dalla “voce” di Pier Carlo Borelli, rappresentante del Consiglio Direttivo.
Qual è stata la “scintilla” che ha portato alla fondazione della vostra associazione e quali sono i suoi fini principali? L’associazione AZAS e Casa Amica OdV dal 1989 cerca di dare una risposta concreta alla richiesta di ospitalità famiglie con malati gravi che abitano lontano da Torino ma devono restare nella nostra città durante la cura della malattia e per questo servizio utilizziamo 22 appartamenti totalmente indipendenti a meno di 2 km dagli ospedali di zona.
La rubrica “gli altri siamo noi” va alla ricerca delle piccole realtà sociali e solidali della penisola, essere “piccoli” – e quindi con un raggio d’azione in un territorio circoscritto – comporta vantaggi o svantaggi? Come si dice che il vino della botte piccola è il più buono, il nostro essere piccoli ci dà la possibilità di essere più vicini alle famiglie che hanno bisogno di noi, il contatto è personale, ci si guarda negli occhi, si ascoltano le ansie e i sospiri di chi è nella prova della malattia; se fossimo una grande realtà non siamo sicuri che ci riusciremmo nello stesso modo.
Quale progetto e/o attività può essere definito il vostro “fiore all’occhiello” e quale sperate di tirar fuori un giorno dal cassetto? Diamo solo ospitalità alle famiglie dei malati, non vogliamo fare altro, vogliamo continuare a fare questo al meglio delle nostre possibilità
In base alla vostra esperienza, la vita delle associazioni nel nostro paese è sostenuta oppure ci sono delle difficoltà che ne impediscono la crescita e in alcuni casi la sopravvivenza? A parole tutti elogiano il terzo settore, a fatti passiamo metà del nostro tempo a cercare di far quadrare il cerchio per riuscire a pagare le bollette, le utenze, le riparazioni, i costi fissi…
Bradipodiario è un progetto che fa della lentezza, della sobrietà, della solidarietà, dell’ironia i suoi punti di riferimento, quali sono i vostri? La lentezza no, quando c’è un appartamento libero corriamo per metterlo in condizioni di essere utilizzato dalla prossima famiglia ospite, la sobrietà sì, assolutamente, non ci possiamo permettere di sprecare risorse, e i denari che ci vengono donati per il nostro servizio devono essere ben spesi e ben rendicontati… la solidarietà è il pilastro fondante della nostra attività, ma quello è un insegnamento tratto direttamente dal Vangelo...
Come sono cambiate le vostre attività in questo periodo di isolamento e di restrizioni? Mascherine, sanificazione degli ambienti ad ogni cambio famiglia e tutte le contromisure richieste dalla legge.
Per terminare l’intervista… vi lasciamo uno “spazio bianco” per raccontarci quello che preferite… V’invitiamo a conoscere la nostre attività visitando il nostro sito casaamicatorino.it la parte delle notizie può essere fonte di informazione e leggete una o più delle testimonianze lasciate dai nostri ospiti.
Gli Altri Siamo Noi ritorna martedì 26 aprile
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