Quanto Vuoto C’E’

di Gianfranco Gonella ilgiomba.it


…ho anche rispolverato una mia vecchia, e abbandonata, rubrica che redigevo anni fa, dal titolo Senza parole


Cari amici bradipolettori eccoci al nostro consueto appuntamento mensile. La scorsa settimana l’amico e redattore di questo sito Guido Bigotti, speaker di Kristall Radio mi ha intervistato per la rubrica A Tempo di Bradipodiario che va in onda all’interno della sua trasmissione A tempo di sport!!! ascoltabile sui 96,2 Mh in fm a Milano, ma anche in diretta collegandosi al sito della radio.
Durante questa nostra conversazione nella quale raccontavo del mio approccio a bradipodiario ho anche rispolverato una mia vecchia, e abbandonata, rubrica che redigevo anni fa, dal titolo Senza parole.
Era la pubblicazione di articoli che trovavo sulla carta stampata, piuttosto che in rete, dei quali non capivo il perché fossero stati pubblicati, articoli che mi lasciavano appunto “Senza parole”.
Non li commentavo e invitavo i lettori a darmi le loro eventuali spiegazioni sul perché della pubblicazione perché io proprio non ne trovavo.
Allora, per questo nostro ultimo appuntamento di quest’anno, voglio prendere lo spunto da quella vecchia rubrica e elencherò una serie di articoli letti in varie occasioni dei quali avrei sicuramente voglia di dire parole, ma che invece lascerò a voi il compito di commentarle, se ne avrete voglia.
Citerò le notizie in ordine sparso – che potete leggere cliccando sui testi colorati – senza dare una cronologia o un ordine d’importanza. Inizio con

Violenza sulle donne: femminicidi aumentati dell’8% nel 2021
Oggi, 25 novembre 2021, è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Secondo i dati della direzione centrale della polizia criminale aumentano i femminicidi, la maggior parte commessi da partner o ex. E il fenomeno dilaga anche nel resto del mondo
E proseguo con
La rivolta delle dipendenti Despar: per la felpa con la scritta “Sono qui per te”

“Subissate da battute sessiste”. La felpa sotto accusa. Il sindacato ha posto la questione ai vertici aziendali. L’amministratore delegato: “Se la divisa genera disagio siamo pronti a ritirarla”.

Cambiando argomento…
Morti sul lavoro: Un luogo, una data, un incidente, un nome, una vita persa chi sono i lavoratori deceduti nel 2021. La mappa degli infortuni.
Andiamo avanti
L’Europa vuole respingere i migranti bloccati fra Bielorussia e Polonia: Senza esaminare le loro richieste di asilo, e contravvenendo alle sue stesse regole
Dal 2013 sono morti o dispersi nel Mediterraneo Centrale: 17.800 migranti

Silvio Berlusconi: il re dei grandi evasori

Corsa al Colle, Meloni: Ora un patriota, Berlusconi ha difeso gli interessi nazionali

Pertini, Berlinguer…: i patrioti secondo il sondaggio di Nando Pagnoncelli

e per non farci mancare niente
Covid, storia di Laura: Ho il tumore ma non mi operano perché gli ospedali sono pieni di no vax, perché devo farne io le spese?
per non essere tacciato di utilizzare solo la stampa di sinistra
In ospedale troppi no vax, non possiamo ricoverare altri malati: 14 Novembre 2021 Un paziente oncologico curato a casa perché il reparto di Malattie infettive era ormai saturo: la denuncia dell’ospedale Galliera di Genova

e questo anche perché ci sono persone così
Anna Caruso, l’infermiera no vax muore di Covid a 64 anni. In un video diceva: Spero di prendere il virus. Ok, sono una complottista, una negazionista.
infine una chicca
Piazze e cortei: no vax aprono ombrelli, temono elicotteri e idranti spruzza vaccini
Avete visto amici quanta roba? E sicuramente ce ne sarebbe ancora tanta, magari anche voi ne avete trovata. Provate a mandarmela così facciamo uno scambio di letture.
Anche per questo mese concludo con il brano musicale che dà il titolo all’articolo. Il gruppo che lo esegue si chiama Il Mucchio.
Si tratta di un complesso veneziano che aveva la caratteristica di non avere un chitarrista: flauto, basso, batteria e due tastieristi. All’inizio della loro attività musicale furono seguiti e prodotti da Pino Donaggio che scriverà la maggior parte dei brani presenti sull’Lp che si intitola solo con il nome del gruppo.
Il batterista aveva già suonato nelle primissime “Le Orme”, per un breve periodo furono affiancati da un cantante flautista che, dopo la registrazione del loro primo album, partì per il servizio militare e non fu più rimpiazzato. Nelle parti cantate a più voci si può trovare una somiglianza con i New Trolls.
Vi lascio come al solito il link per ascoltare il brano del titolo e anche quello del brano che apre il loro disco dal titolo Per una libertà, brano eseguito nella trasmissione “Romantico veneziano” del 1971 preceduto da una presentazione proprio di Pino Donaggio, perché ho trovato geniale l’idea di eseguire la sigla del TG in chiave prog.
Approfitto ancora di questo spazio per farvi arrivare i miei più sinceri auguri di buone feste ricordando di come eravamo un anno fa e che, se adesso un pochino meglio stiamo vivendo lo dobbiamo a chi ha creduto nella scienza ed ha rispettato le regole. Alla prossima.


Il Mito Ostinato ritorna lunedì 17 gennaio


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4 Comments

  1. Claudio Savergnini Reply

    Caro Gianfranco, questa nuova impostazione del tuo articolo oggi ha lasciato anche me…. senza parole! Le dodici tracce che ci hai dato con l’eventuale compito di commentarle (o di sceglierne almeno una da commentare) è veramente improbo. Ciascuna di esse potrebbe essere il titolo per un capitolo dell’eventuale libro che ne uscirebbe se, commentate tutte, le si raccogliesse in un volume. Son quasi due giorni che penso quale scegliere, col solo risultato di comportarmi come l’asino di Buridano. L’unico commento che mi sento di fare oggi ha bisogno però di un piccolo flash back. Allora, devi sapere che poco dopo aver iniziato a frequentare la scuola elementare, cominciai a sfogliare con un certo interesse la Settimana Enigmistica di cui giravano diverse copie per casa; imitando i miei, iniziai a riempire le caselle libere delle parole crociate con le lettere dell’alfabeto che ormai conoscevo e sapevo organizzare in parole di senso compiuto (ovviamente le scrivevo a casaccio, incurante delle definizioni) dovetti però subire i rimproveri di mio padre a cui avevo pasticciato e rovinato, ovviamente, diversi schemi dei cruciverba che intendeva risolvere lui. Capito che avrei dovuto attendere ancora qualche anno per accedere a quel passatempo mi dedicai a fruire degli unici due giochi a me concessi: unire con un tratto i puntini numerati per ottenere il disegno nascosto e riempire di colore le aree contrassegnate da un punto, per vedere così emergere dalla pagina una figura. Ulteriore svago lo traevo dalle numerose barzellette di cui era infarcita la Settimana ma spesso incontravo vignette che al posto della battuta riportavano la scritta “senza parole”; davanti a quelle provavo un vero blocco emotivo… convinto che ciò che doveva suscitare ilarità fosse la “battuta”, la mancanza della stessa mi privava della chiave interpretativa per la vignetta e non coglievo l’umorismo nascosto nel contesto delle immagini… motivo per cui le barzellette senza parole non mi facevano mai ridere. Oggi, il titolo della tua vecchia rubrica, “Senza Parole”, mi ha fatto ricordare quei bei tempi e fatto provare quasi le stesse sensazioni: ho visto e letto gli articoli che hai proposto e in essi di parole ne ho trovate fin troppe ma, rispetto ad allora, stavolta sono stati i relativi contesti che non mi hanno fatto per niente ridere. Anzi, no, mi correggo: quella dei no vax che aprono gli ombrelli un po’ mi ha fatto ridere, lo ammetto, ma era un riso amaro.

  2. Guido Bertolusso Reply

    La tredicesima traccia.
    Noi che ci conosciamo personalmente siamo nati tutti nel 1956, a soli undici anni dalla fine della 2^ guerra mondiale, dalla Resistenza e dalla presunta sconfitta del nazi-fascismo, in una Italia in gran parte già ricostruita, quindi siamo nati al tempo giusto e nel posto giusto, sarebbero stati sufficienti pochi anni prima e pochi meridiani o paralleli verso sud o verso est a fare per tutti noi una grandissima differenza.
    Siamo indubbiamente dei privilegiati dalla vita rispetto alla stragrande maggioranza del Mondo.
    Eppure viviamo inconsapevolmente o, peggio senza alcun interesse, in uno Stato democratico che nel suo codice di giustizia ha un articolo che sanziona il “rifiuto di obbedienza a nave da guerra”!
    Mi è sembrato quasi (quasi?!?) assurdo e impossibile sentire la motivazione della sentenza di archiviazione a favore di Carola Rackete la quale secondo il gip del tribunale di Agrigento, un’altra donna fortunatamente, ha agito nell’adempimento del suo dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare.
    Carola, comandante della Sea watch3, era stata accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di aver violato l’articolo 1099 del codice nazionale di navigazione forzando il posto di blocco della nostra Guardia di Finanza e disobbedendo ai suoi ordini.

    Bene! Anzi no! male, malissimo, atterrito e scandalizzato sono andato cercare questo l’articolo 1099;
    badate bene ciò che è ancora in vigore nel nostro Bel Paese fondato sulla Resistenza oggi nel 2021 a 76 anni dalla Liberazione:

    Codice nazionale della navigazione
    Regio Decreto 30 marzo 1942, n.327
    Parte Terza – Disposizioni penali e disciplinari
    Libro Primo – Disposizioni penali
    Dei delitti in particolare.

    Art. 1099.
    (Rifiuto di obbedienza a nave da guerra).
    Il comandante della nave, che nei casi previsti nell’articolo 200 non obbedisce all’ordine di una nave da guerra nazionale, e’ punito con la reclusione fino a due anni.

    Avete letto e capito benissimo: “ordine di una nave da guerra nazionale”!!! impartito da un Ministro degli Interni della Repubblica in base a un decreto fascista controfirmato da una monarchia inetta e in via di estinzione, ma tuttora in vigore nell’ordinamento giudiziario italiano…

    Non ne posso più: allora….saluti fascisti…

  3. Gian Reply

    Carissimi, grazie per i vostri interventi.
    Tutti e due avete in qualche modo risposto al mio articolo, Claudio rimanendo “senza parole” di fronte a notizie che non avremmo mai voluto leggere e, con ironia, citando le famose barzellette senza battute pubblicate sulla settimana enigmistica, e Guido citando una notizia che lascia l’amaro in bocca per l’argomento trattato che fa riferimento ancora ad un regio decreto, dopo 75 anni di repubblica.
    Comunque di notizie che lasciano senza parole, o che perlomeno non meritano un ulteriore commento perchè si commentano da sole ve ne voglio dare ancora qualcuna.
    Inizio con la notizia che arriva dalla Corea, ne hanno scritto tutti i giornali, io prendo l’articolo tratto da Tuttosport
    https://www.tuttosport.com/news/attualit/2021/12/17-88032176/corea_del_nord_vietato_bere_e_ridere_per_11_giorni_il_motivo
    E che dire di quel cacciatore che spara all’amico
    https://www.fanpage.it/roma/spara-allamico-perche-per-sbaglio-gli-uccide-il-cane-durante-la-battuta-di-caccia-arrestato/
    Restavano a casa era meglio per tutti
    Comunque ci sono anche notizie che lasciano senza parole, ma che sono delle belle notizie.
    Ad esempio questa
    https://www.torinotoday.it/attualita/neonato-tumore-cuore-operato-nascita.html
    E per chi vuole capire, e per chi ancora pensa che le restrizioni sanitarie servano a poco, concludo con questa presa dalla Stampa
    https://www.lastampa.it/esteri/2021/12/26/news/covid_omicron_gia_dominante_in_portogallo_il_paese_piu_vaccinato_d_europa_in_germania_in_calo_i_contagi-2149572/?ref=LSHStandard-BH-I0-PM5-S1-T1
    Basta così, ci rileggeremo il prossimo anno, spero con notizie che non ci lascino troppo “senza parole”.

  4. Gabriele Monacis Reply

    Leggo il commento sui social del prof. Alberto Zangrillo, primario della U.O. di anestesia e rianimazione generale vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano, il quale ha rilevato come le code di oltre duecento metri davanti le farmacie milanesi e non solo, siano una manna per le loro casse, grazie al terrorismo giornalistico di alcuni. ” A Milano gli assembramenti sono creati da persone in attesa del tampone fuori dalle farmacie- ha scritto Zangrillo -. La paranoia da contagio creata dai media, è una malattia incurabile”. Intervistato da un redattore del Quotidiano Nazionale, ha dichiarato:” Così si crea una generazione di fobici…Stiamo uccidendo la socialità, la gente è frastornata “. Una farmacista ha rilevato come la coda allontani i clienti abituali che non possono acquistare i farmaci per le altre patologie, essendo costretti a mettersi in coda. Negli ospedali poi chi ha paura del contagio rinvia interventi e visite di controllo, ovvero accertamenti diagnostici, mettendo a rischio la propria vita per la mancata tempestività delle cure necessarie in caso di esito positivo degli esami clinici.
    Avevo pensato alla canzone “Vendo casa”, ma al momento penso sia più vicina a tutti noi del Mito Ostinato “Senza luce” dei Dik Dik. Buone feste a Gianfranco, Claudio, Guido e Gregorio che ci guarda da lassù. Un abbraccio forte come quelli di una volta.

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