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Ci vuole coraggio… ci vuole sostegno… per scegliere, senza fretta, su cosa fare da grandi…
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Alle volte ci si trova davanti ad uno steccato, ad una barriera, ad un muro che non ti aspettavi di trovare, e il primo istinto è quello di rinunciare, di lasciar perdere, perché oltrepassare quell’ostacolo può essere pericoloso.
In soccorso può venirti in mente un modo di dire molto comune: butta il cuore oltre l’ostacolo. Un incoraggiamento che possiamo rivolgere a molti, amici, familiari e persino a noi stessi. Esso può essere declinato come domanda: buttarlo o non buttarlo questo cuore oltre l’ostacolo?, e questo interrogativo aleggia da molto tempo nella mia testa e riguarda questo progetto che sotto varie forme si avvicina ai 16 anni di vita.
La scelta è tra tre strade da percorrere, la prima è quella di non superare l’ostacolo e tornare sui propri passi, la seconda aggirarlo con la speranza di non trovarne altri sul proprio cammino, ed infine quello di prendere il coraggio a quattro mani – altro modo di dire – e senza guardarsi indietro provare a oltrepassare l’inciampo che ti si è parato davanti.
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Cosa a che fare tutto questo con bradipodiario direte voi. Provo a tramutare le scelte elencate sopra in cose concrete:
– tornare sui propri passi vuol dire rendersi conto che nonostante tutti gli sforzi l’ostacolo non può essere superato di conseguenza lasciar perdere e considerare conclusa l’esperienza…
– aggirare l’ostacolo e provare a far finta che non ci sia e andare avanti come se nulla fosse, senza cambiare di una virgola dell’esistenza di questa esperienza…
– oltrepassare l’ostacolo e senza dimenticare il passato – impara l’arte e mettila da parte… – provare a vedere quali opportunità si presentano oltre lo steccato, il muro, la barriera…
Traduco ancora, l’ostacolo si è palesato nel cammino di bradipodiario sottoforma di stanchezza e della necessità da parte mia di fare diversi passi indietro e lasciare che altri prendano il timone della nostra barca, di conseguenza il tornare indietro vuol dire che il tutto si concluderà a breve, aggirare vuol dire che tutto proseguirà senza cambiamenti, oltrepassare significa mettere in campo molte energie ed essere aiutati per andare al di là e aprire nuove prospettive e sinergie…
Detto ancora in maniera piú semplice che cosa sarà questo progetto a ottobre è ad oggi impossibile saperlo, le scelte oscillano, come descritto tre: chiudere, accontentarsi, crescere.
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Una sola cosa è certa da oggi e sino al 20 settembre qui troverete la riproposizione di un articolo per ogni singola rubrica nelle giornate del lunedì e venerdì, ogni mercoledì troverete del materiale inedito, per comprendere meglio visionate il sommario.
Questi tre mesi saranno decisivi per capire come affrontare l’ostacolo, la garanzia e che nulla sarà lasciato al caso e anche voi lettori/lettrici se volete dire la vostra potete scriverci e sarà un piacere leggere le vostre osservazioni, i vostri suggerimenti…
E prendendo a prestito una frase della canzone di Fabrizio De Andrè Canzone per l’estate, faccio mie le parole Com’è che non riesci più a volare… che trasformo in una domanda a cui cercherò di trovare una risposta nei prossimi tre mesi.
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Foto di copertina: Giuseppe Rissone
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