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Tutti gli articoli di Tempio Aperto sono scomparsi, non per nostra volontà, dal sito, dopo un lungo lavoro di ricerca siamo riusciti a recuperarne la quasi totalità, questo è il quarto – pubblicato il 09/12/2020 – di una serie di otto, che il curatore a deciso di ripubblicare, i restanti saranno visibili a breve nell’archivio della rubrica.
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Da un panorama replicante, un inno al principio di libertà.
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Gli esperti di musica forse mi daranno ragione nel sostenere che da un bel po’ di anni ci crogioliamo nell’epopea delle composizioni replicanti, della deejay playing music, del “coverismo”. Di originale ben poco.
Un fenomeno questo che vedo abbastanza associabile a quello che in politica e attualità definirei dell’“anniversarismo”. Nell’ultima mesata non è passato giorno senza una ricorrenza, un santino a ricordo di questo e di quel personaggio o evento che potrebbero vellicare le papille tattili di Tempio Aperto. A partire dai 45 anni dalla morte di Pasolini, ai 200 dalla nascita di Engels, passando alle giornate internazionali per la difesa dell’ambiente, contro la violenza di genere, per le disabilità e via di seguito senza tralasciare la legge sul divorzio, primo dicembre.
Un autentico profluvio di chi è stato, cosa è successo; per non dimenticare, per dare esempi.
Persino il povero Maradona ci è sembrato fatto rinascere, incoronare e morire ogni santo giorno, ipocritamente, dalla sua abbandonata dipartita.
E fra un anniversario e l’altro il vuoto, culturale e politico. Personale e sociale. Che ci affrettiamo disperatamente a colmare attingendo da un passato che, se anche virtuoso, è morto; per regalarci un brivido di…vita.
Ma nessuno ci ha scritto che il 29 novembre 2020 è stato il dodicesimo compleanno di bradipodiario. Bella pretesa, si direbbe! Chi vi scrive è molto più giovane come collaboratore di questo micro-spazio virtuale e perciò si sente ancora più infinitesimale; nano ma felice.
Felice fino a quando l’impresa autentica del nostro sito non sarà quella di superare le soglie di celebrità e delle milionate di visualizzazioni. Bensì quella di restare semplicemente cos’è oggi. Un piccolo essere.
Senza tradire la sua radice bradipa: ingenuo, spontaneo, curioso, intraprendente, ignorante, impertinente, sognatore e magari il meno educato e benpensante possibile.
Questi aggettivi si condensano tranquillamente in quello di “libero” (senza riferimento ad alcun quotidiano…).
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Perché l’essere liberi è l’esatto contrario di una replica, di una rievocazione, di un cimelio. Se non si comprende questo non si acquisisce familiarità coi contenuti della libertà. La quale altro non è che la proiezione autonoma della personalità, nell’avvenire e nello spazio. Non vi sembra questa la descrizione di un bimbo che esplora gattonando, e via via crescendo? Libertà è guardare ed andare avanti, anche se controcorrente, forti sì delle glorie e degli errori del passato, ma in modo disinteressato e senza quelle piccole immense ipocrisie che ci fanno sentire meschinamente ripiegati sul nostro “usato sicuro”.
Se si aderisce a questa visione, non può toccarci l’indice accusatorio che ogni tanto notiamo sorvolarci di irrealismo ed utopismo.
Saremmo più realisti nel fare una bella cronaca politica su Testadilegno-Salvini e le sue piazzate tanto cretine quanto elettoralistiche? O sarebbe solo cronaca nera, anzi più becera che nera!?
Staremmo più coi piedi per terra seguendo la scia dell’informazione oligarchica -dei 4/5 proprietari di testate e social- che non fa altro che trascinarci l’anima nel guscio della Vergine di Norimberga?
Vogliamo insomma celebrare qui non la morte ma la vostra e la nostra quotidiana libertà di pensiero.
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Foto: pixabay.com
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Tempio Aperto Replay ritorna giovedì 24 agosto
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Nel passato ci sono gli orizzonti della possibilità.
Non è nostalgia. Dipende da come si ricorda e da come (ci) si pensa.
Guardare e andare avanti lo si fa da decenni. “Avanti” è un’indicazione troppo generica. Andare oltre.
Ma seguire le direzioni della propria ricerca.
Il senso e la filosofia della storia, Intesa in modo lineare è un disastro.
Preferisco seguire i miei desideri, per convinzione, e non solo per reazione.
Colgo questa frase, e mi permetto di replicare un mio sentire personale.
Ma l’articolo con le sue provocazioni e ambiguità non l’ho capito.
Lo prendo come un pastiche, qua e là fecondo.
Mi auguro comunque che simili interventi possano continuare ad essere ospitati in Internet e nello specifico
In questo piccolo frangente, lento e solidale che si chiama Bradipodiario