Mozart A Torino

di Andrea Musso

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Unico passaggio del genio di Salisburgo

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Come è storicamente attestato il giovane Amadeus soggiornò nel capoluogo sabaudo dal 14 al 31 gennaio 1771 in compagnia del padre Leopold e festeggiò il suo quindicesimo compleanno il 27 gennaio. I due Mozart, dopo il successo notevole di “Mitridate re di Ponto” nella rappresentazione milanese, giunsero a Torino con una lettera di raccomandazione da parte del Conte Carlo Firmian, ministro plenipotenziario di Maria Teresa d’Austria a Milano, in modo tale che il torinese Conte Lascaris di Castellar potesse intercedere presso il re Carlo Emanuele terzo per assegnare all’adolescente Wolfgang la composizione di un’opera per il Teatro Regio. Come è noto il teatro della famiglia reale godeva di chiara fama europea per la vivacità delle proposte. L’archivio di stato di Torino conserva la lettera di raccomandazione del Conte Firmian nella versione originale scoperta solo nel 1996. Casualmente nell’archivio fu rinvenuto un foglio che attestava la presenza di padre e figlio a Torino in prospettiva della commissione di un’opera. Il conte Lascaris tenne fede alla parola data, tuttavia il re aveva già assegnato a Paisiello e Gasparini la composizione di due opere che sarebbero state rappresentate nell’immediato al Teatro Regio. Mozart ricevette tuttavia la promessa di realizzare un’opera per il Carnevale dell’anno successivo. A seguito di questa comunicazione padre e figlio ripartirono per Milano e qui fu commissionato il “Lucio Silla” che sarebbe stato rappresentato nel 1772 con scarso successo.

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L’incarico ricevuto a Milano pregiudicò la realizzazione di un’opera per il teatro torinese ed i due si allontanarono senza più fare ritorno. Del soggiorno sabaudo di Wolfgang si ricorda l’arrivo in una città innevata approdando attraverso la Porta d’Italia dove oggi ha sede il Mercato di Porta Palazzo, il passaggio in via Senato (la attuale via Corte d’Appello) e la permanenza presso l’osteria Dogana Nova, oggi denominato Hotel dogana vecchia. Le giornate torinesi sono state scandite da momenti significativi come la serata al Regio in cui Amadeus e Leopold ebbero modo di assistere all’opera “Annibale in Torino” diretta dal compositore Giovanni Paisiello che aveva già conosciuto a Napoli e che aveva tributato grandi elogi al talento del giovane collega. A Torino è lo stesso Paisiello a presentarlo ai colleghi con grandi elogi e significativo è stato il concerto per clavicembalo tenuto dallo stesso Mozart al cospetto della Marchesa di Barolo presso il suo palazzo mietendo straordinari consensi di pubblico. La stessa Marchesa non lesinò parole di stupore e fonti dell’epoca riportano che abbia proferito la seguente frase:” Non riesco a credere alle mie orecchie, questo ragazzo è un vero prodigio!”. Un altro aspetto importante della presenza di Mozart è legato all’incontro del giovane con musicisti titolari di cariche istituzionali come Quirino Gasparini, violoncellista, Maestro di cappella del Duomo dal 1760 e compositore. Di lui è curioso citare l’opera “Mitridate, re di Ponto” del 1767 completamente oscurata da quella che avrebbe scritto Mozart pochi anni dopo e prima del loro incontro. Un’altra curiosità che pone in correlazione i due personaggi è legata al fatto che il giovane copiò il mottetto a quattro voci e basso continuo “Adoramus te Christe” ed essendo rimasta la copia autografata da Mozart a lungo si attribuì a lui la paternità del brano.

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Nel catalogo mozartiano redatto da Ludwig Von Kochel la composizione di genere sacro ebbe una lunga permanenza e solo nel 1922 Hermann Spess, maestro di cappella di Salisburgo, segnalò la corretta attribuzione al maestro torinese di origine bergamasca. Se da un lato il genio di Salisburgo non ottiene a Torino un immediato riscontro professionale importante a causa delle circostanze e non della tiepida accoglienza, per converso possiamo affermare che si misura con una realtà sensibile alla musica che riconosce il suo singolare talento e che gli porge la possibilità di conoscere anche personalità artistiche di rilievo come Francesco Saverio Gaj che ricopriva il prestigioso incarico di maestro della Cappella Regia ed il più noto Gaetano Pugnani, primo violino del teatro Regio. Il 31 gennaio 1771 coincide con l’allontanamento dei due Mozart da Torino, evento segnato purtroppo in un addio e non in un arrivederci. La città non ha dimenticato il passaggio mozartiano e, seppur a distanza di molti anni, ha istituito una prestigiosa Kermesse di 48 ore dal titolo “Mozart Nacht und Tag” per celebrare sia il compleanno sia la presenza di Mozart a Torino che si potrebbe paragonare al passaggio di una meteora. L’evento si svolge ormai da quindici anni assumendo connotati sempre più vivaci essendo interamente dedicata al repertorio del grande genio con esecuzioni che hanno come epicentro il teatro Baretti, ma che si svolgono in un numero sempre maggiore di spazi senza escludere sedi prestigiose come il Conservatorio ed il Circolo dei lettori. Lo spirito sempre giovane di Wolfgang serpeggia in una città che non ne accolse adeguatamente il genio, ma che desidera fare ammenda della propria distrazione.

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* Immagine: amadeus.altervista.org

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* Dipinto di Johann Nepomuk della Croce (1780-81). Vi è rappresentata la famiglia Mozart al completo.

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A Suon Di Musica ritorna mercoledì 22 novembre

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2 Comments

  1. Enea Solinas Reply

    Avrà contagiato con la sua proverbiale levità la seriosa e austera città sabauda?
    Possiamo includerlo tra i possibili occasionali influencer della storia di Torino?

    Battutacce e un po’ di fantasia: la Storia di una città è fatta anche da passaggi e lasciti fantasmatici.

    Come non considerare per esempio altrettanto torinese, Nietzsche?!

    Due carismi agli antipodi.
    Ma da torinese mi compiaccio di sentire l’aura di entrambi, insieme a molti più o meno noti, personalità di passaggio nella mia Città.

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