L’importanza della presenza della radio, un racconto in occasione della giornata mondiale ad essa dedicata.
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⇒ di Antonino Di Bella ≈ Bradipo Reporter
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In occasione della decima giornata mondiale della radio – sabato 13 febbraio 2021, una nuova radio per un mondo nuovo che avrà per tema: evoluzione, innovazione, connessione – abbiamo chiesto al nostro Antonino Di Bella, curatore della rubrica Libere Frequenze, di festeggiare questa giornata con un racconto su questo immortale mezzo di comunicazione. Inoltre, v’invitiamo a visitare il sito Italradio dove potete trovare altre notizie su questa giornata e sul mondo della radio.
Credo che mai come in questo periodo è importante la presenza della radio. Da un anno a questa parte e cioè da quando questo maledetto covid si è propagato in tutto il mondo la radio mi sembra il mezzo che più si adegua alla situazione. Ben conscia di svolgere un ruolo sociale si è adattata nei decenni al mutare dei tempi. Nata come unica alternativa alla stampa, ha subito intuito l’immensa sua potenzialità dell’essere il primo mezzo di diffusione di massa. Anche oggi seppur assediata dalla Tv e dalla cosiddetta “radiovisione”oltre che dalla rete, la radio resiste e si è trasformata non solo per sopravvivere ma anche per ritornare alle origini. I network parlano all’intero paese ma le radio comunitarie educano al rispetto e all’ascolto mentre le web radio tornano ad essere anche “locali” ripercorrendo, in parte, la rivoluzione della metà degli anni ’70. Ma la vera caratteristica di “Sua regina la radiofonia” è quella di poter essere ascoltata ovunque anche con una radiolina alimentata a batterie. Certo non bastano forse le onde in Fm ma già con le onde medie si può colmare la lacuna che raggiunge il massimo dell’espansione con le, a volte troppo dimenticate, onde corte. Assistiamo purtroppo al ritiro da queste frequenze delle emittenti nazionali con la scusa dei costi esorbitanti e dell’inquinamento dell’etere, in parte veri ma a volte strumentali. Ci si affida poi al sistema digitale DAB anche se certe nazioni a pochi anni dall’introduzione pensano già di eliminarlo! Ma la radio, allo stesso modo di certi alberi sui fiumi che si piegano quando c’è la piena per poi ritornare più alti che mai, rimane sempre lì al centro dei nostri pensieri con il suo compito di presenza costante, di attenzione anche verso i soggetti meno fortunati e perché no anche nella sua missione di consolare chi per diversi motivi si sente tagliato fuori dal mondo. Così è stato per la politica colombiana, nonché attivista dei diritti umani, Ingrid Betancourt che fu rapita il 23 febbraio 2002 dai guerriglieri delle FARC e liberata dalla prigionia il 2 luglio 2008 dopo più di 6 anni dalla data del sequestro. Ebbene la Betancourt disse che seppur isolata nella giungla sudamericana riusciva ad ascoltare la radio e avere notizie sulla sua situazione, sul mondo e dal suo paese. Allo stesso modo le trasmissioni della radio Vaticana in onde corte vengono captate dai fedeli e dai sacerdoti della Chiesa Cattolica Clandestina cinese che si contrappone al regime cinese e alla “chiesa ufficiale patriottica”. Seppur decimati da pesanti condanne e detenzioni, i fedeli alla Chiesa di Roma hanno nel mezzo radiofonico un motivo di consolazione per le umiliazioni patite. Altro caso furono negli anni della Guerra Fredda le trasmissioni che venivano inviate agli ascoltatori oltre la Cortina di Ferro. Ma ancora oggi nelle località sui ghiacci o nei lontani villaggi africani o nella tundra ecco arrivare sempre una voce che può portare conforto o speranza. Ecco perché la radio non cesserà di essere essenziale per la nostra società. Avete mai pensato cosa potrebbe succedere se ci fosse un black out prolungato? Tutti i ripetitori sarebbe muti, senza cellulari ne radio in Fm senza Tv e neppure altri mezzi. Oltre ai radioamatori e le radio in servizio emergenze col loro importantissimo e prezioso aiuto, resterebbero le emittenti in AM o OC che trasmettono a centinaia di chilometri di distanza. Pensiamoci quando vediamo una piccola radio su uno scaffale, pensiamo a questa evenienza e capiremo che questo strumento non sarà mai obsoleto. Ecco perché voglio concludere mandarle un saluto e dicendo, anzi sussurrando: “tanti auguri cara amica radio e rimani sempre così!”
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⇒ Foto: Antonino Di Bella ≈ Prossimo Appuntamento: martedì 23 febbraio
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