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Una poesia come augurio per il nuovo anno
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Eccoci al primo appuntamento insieme nel nuovo anno. Tanto per cambiare un po’ le carte in tavola, invece che una classica recensione su un libro, vi voglio regalare una poesia da leggere. Sono incappata in lei una sera in montagna, alla fine di una giornata in cui un’escursione impegnativa aveva tolto sia le forze fisiche che mentali per approntare la cena e una baita in legno ospitante un ristorante è sembrata la soluzione ideale per nutrire corpo e spirito. La poesia era lì, all’ingresso, su un pannello in legno, ad accogliere gli avventori.
Erroneamente attribuita a Pablo Neruda, questa poesia è stata in realtà scritta da Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana. E’ una poesia, secondo me, capace di catalizzare dentro di sé un’energia incredibile, perché ci ricorda che vivere è cosa ben diversa e assai più complicata del semplice esistere. Che spesso e volentieri noi semplicemente esistiamo, adagiandoci nelle abitudini di tutti i giorni, portati a reiterare gli stessi gesti, pensieri e comportamenti, spegnendoci a poco a poco nella noia. Dovremmo, invece, ricordarci che la vita è unica e renderle omaggio vivendola al massimo, essendo curiosi, affamati di novità, aperti alla meraviglia delle piccole cose di tutti i giorni. Un augurio per affrontare con il giusto spirito un nuovo, lungo anno.
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Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
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Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco
e i puntini sulle “i” piuttosto che
un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
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Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
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Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
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Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
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Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
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Evitiamo la morte a piccole dosi
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
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Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
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Foto: Sara Migliorini
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Il Bradipo Legge ritorna mercoledì 8 febbraio
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Grazie Sara …una poesia che andrebbe recitata anche una strofa per volta quotidianamente per dare un senso alla nostra vita
BUON ANNO!!!
La ricetta della felicità! Davvero un ottimo proposito per l’inizio del nuovo anno, grazie Sara!
Sì…guai adagiarsi e lasciarsi vivere … riscoprire l’ incanto delle piccole cose e gioirne è il segreto di una vita felice, degna.
Beh Sara che dire… è un inno alla vita.
Grazie per avercelo ricordato
Profondissima analisi sul senso dei nostri giorni su questa terra. Più sintetica ma perfettamente allineata anche Alda Merini ” Quando senti qualcosa che fa vibrare il tuo cuore, non domandarti mai cosa sia, ma vivilo fino in fondo, perché quel brivido, quella sensazione, si chiama Vita”. Grazie Sara, la poesia da te offertaci è ancora più bella e struggente.
Mi era sfuggito questo tuo bel regalo di inizio d’anno. Grazie Sara, cerchiamo di mettere in pratica i suggerimenti della poesia con costanza e curiosità.