»»
È possibile fare la spesa lentamente?
»»
Ciao papà leggi questa notizia è perfetta per la tua rubrica… questo è il messaggio inviatomi da mia figlia Laura. Ecco di che cosa si tratta…
È possibile fare la spesa lentamente, senza preoccuparsi di dover poggiare sul rullo, in tempi da record, i prodotti dentro il carrello? Fermarsi a chiacchierare con la cassiera o il cassiere, senza pensare alla fretta della persona in coda dietro di noi? Tornare a immaginare (anche) il supermercato non come «un non luogo», ma come uno spazio di socialità, soprattutto per gli anziani? In Olanda sì, un’idea del programma lanciato dal governo «Uno contro la solitudine» con il quale l’esecutivo di Mark Rutte vuole combattere (anche) la piaga dell’isolamento delle persone della terza età. In 200 supermercati del Paese – questo dal 2022 – è stata lanciata l’idea della «cassa leggera» per chi vuole, anzi desidera, fare la spesa tranquillamente.
In Olanda sono 1,3 milioni le persone che hanno più di 75 anni (su un totale di 17 milioni di abitanti), e più della metà di loro afferma di sentirsi sola, come dimostra un sondaggio del 2019.
L’idea del progetto è quella di «aiutare le persone a stabilire un contatto reale con i cassieri. «Un piccolo gesto, ma molto prezioso» spiega una responsabile della catena di supermercati che ha deciso di aprire le casse «relax» nei Paesi Bassi. «I nostri negozi sono un importante luogo di incontro per molte persone e vogliamo giocare un ruolo nella riduzione della solitudine».
»»
Il metodo della «cassa lente» sta prendendo piede in diverse parti del mondo: in Scozia, ad esempio, una catena di supermercati ha creato casse in cui c’è il tempo per fare anche amicizia con gli altri clienti in coda. Sempre in Scozia, un’altro marchio ha previsto delle casse speciali per chi ha bisogno di più tempo, compresi i malati di patologie come l’Alzheimer. In Francia l’idea era stata sperimentata prima dei lockdown da una nota catena e, visto il successo all’estero, potrebbe tornare in voga.
In Italia da una mia ricerca non esiste nulla di tutto questo, peccato, non sarebbe una cattiva idea, da quello che percepisco frequentando diversi supermercati è sempre più in voga una modalità fredda e impersonale, nonostante in molti di essi gli addetti sul retro delle magliette abbiano in bella vista la scritta “sono a tua disposizione”, una frase ad effetto che spesso non corrisponde alla realtà. Spariscono sempre di più supermercati di quartiere per far posto a grandi strutture, nel mio quartiere ne sono nati almeno 5 in pochi anni, troppi, e queste spasmodiche aperture diventano tristemente note come ben descritte da Gian Michele Spartano e da Gianfranco Gonella nei loro rispettivi articoli delle rubriche Tempio Aperto e Il Mito Ostinato.
Spesso siamo i primi a copiare tutto quello che viene da altre confine, alle volte portando cose di cui ne potremmo volentieri fare a meno, per una volta che l’idea è interessante facciamo finta di nulla, come si dice la speranza è l’ultima a morire e mi auguro che prima o poi qualcuno prenda in considerazione questa modalità di fare la spesa.
…
Foto: pixabay.com
…
Tempo Lento ritorna martedì 26 marzo
…
Nulla di male, anche se mi sembra palese il paradosso del supermercato sociale.
Voto per il recupero delle panchine libere nelle vie, piazze e giardini pubblici e per i centri aggregativi dedicati e non solo peomossi dalla comunicazione virtuale (comunque ormai utilizzata da chiunque).
Sono nostalgico?
Sì
Ebbeh?!
Sono d’accordo anch’io sul recupero delle panchine, e potrei aggiungere bocciofile, edifici vari abbandonati per ampliare la comunicazione reale, allo stesso tempo un supermercato di prossimità o un piccolo negozio di quartiere possono avere una forma sociale, un presidio, questo vale anche per le librerie, e se poi alla cassa non si deve correre ancora meglio!!!
Al contrario in Italia ci sono le casse veloci per chi ha acquistato solo 10 pezzi. L’idea della cassa lenta mi piace molto visto che spesso non riesco a mettere tutti gli acquisti nelle borsa che già la cassiera ha passato quelli di un altro cliente che sbuffa.
Invece a Torino sono nate le Portinerie di quartiere luoghi di incontro per tutti con interessanti iniziative di aggregazione. In quartiere San Paolo si trova nel parco di Via Osasco.
Grazie Silvia per il tuo commento, l’idea delle portinerie andrebbe moltiplicata in ogni quartiere. Le casse veloci non fanno per me, non ci provo nemmeno!