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Articolo pubblicato il 19 aprile 2023 e scelto dall’autore per la riproposta estiva
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L’amore e l’unione hanno salvato la vita a una creatura indifesa e rifiutata, un esempio dal mondo animale, che noi “umani” dovremmo seguire…
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Questo appuntamento delle piccole storie quotidiane, parte da una notizia, che vi riporto integralmente, tratta dal sito San Marino RTV a firma di Davide Gresta Zucchi:
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In una fredda giornata autunnale, dal giardino di una casa a Fermignano in provincia di Pesaro e Urbino, si sentivano dei miagolii disperati di un micio. I lamenti del piccolo hanno fatto drizzare le orecchie alla cagnolina Elsa, che con istinto materno ha cominciato a grattare alla porta. La padrona di Elsa, Ombretta Cappelloni, ha aperto la porta e insieme si sono precipitate ad aiutare l’animale probabilmente abbandonatoda qualcuno. Ombretta ha procurato una copertina per mantenere al caldo la creatura e ha subito cercato di aiutarla nel miglior modo possibile. Ma è Elsa la protagonista di questa vicenda, perché ha voluto fare la sua parte in modo non indifferente: nei giorni successivi le è venuta una cosiddetta gravidanza isterica per poter allattare il gattino. Gli ha fatto da mamma con amore e quando il micino è cresciuto ed è stata trovata per lui una famiglia affidabile, Elsa non voleva separarsene. “Nel momento della partenza” – racconta Ombretta – “Elsa ha fatto quella che sembrava una sceneggiata napoletana. Si muoveva a destra e a sinistra, era agitata, piangeva. E dopo la separazione è rimasta mogia e fissava un punto nel vuoto, mangiava poco e non sembrava essere più lei”. Si erano affezionati moltissimo pur essendo specie diverse. L’amore e l’unione hanno salvato la vita a una creatura indifesa e rifiutata, portando questa storia cominciata male ad avere un lieto fine.
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Nei giorni successivi, ho avuto modo di vedere due film, entrambi con protagonista Edoardo Leo, il primo su una delle tante piattaforme, il secondo in un piccolo cinema della mia città.
Si tratta di Era Ora e di Mia. Due storie diverse ma per certi versi comuni, le accomuna il senso di spaesamento che molti di noi vivono, l’inutile corsa per il riconoscimento sociale, il non vivere il quotidiano proiettati sempre sul domani e sul guardare con rimorsi l’ieri e non vivere mai l’oggi, l’uso criminale del web, la solitudine davanti ai condizionamenti, il sentirsi abbandonato, l’idea malata del farsi giustizia.
In entrambe le pellicole, l’umanità ne esce alquanto male – a salvarsi a dire il vero sono le figure femminili, e per inciso le rispettive compagne dei protagonisti – e questa é la trade d’union con la storia di Elsa.
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Quello che esce con maggiore forza nella scelta di Elsa è esattamente il contrario di quello che noi uomini facciamo verso i nostri simili, noi scegliamo o rifiutiamo l’altro in base alla lingua, alla religione, al colore della pelle, dal censo, dall’aspetto fisico, Elsa non fa nulla di tutto questo, non si pone nemmeno per un attimo che l’essere davanti a lei appartiene a un’altra “razza”…
La scelta di Elsa, la visione dei due film, è avvenuta nei giorni delle festività pasquali, giorni – per chi crede – di risurrezione, è qui mi pongo e vi giro una domanda, saremo in grado di risorgere?
Cerco di essere ottimista, in un mondo sempre più racchiuso in una bolla fatta di virtualità è necessario rompere questa terribile condizione riprendendoci spazi di realtà. E se ci pensate bene, la perfetta macchina tecnologica, insostituibile, siamo noi, con la capacità di emozionarci, di cogliere tutte le sfumature di quello che ci circonda, fatta di colori, odori, profumi, contatto.
Non esiste applicazione, social network in grado di prendere il posto del nostro agire, del nostro essere, e la scelta di Elsa è lì a testimoniarlo.
In questo passaggio della mia vita, che vivo da due mesi, l’interesse che più mi rende “umano” è quello d’incontrare gli altri, senza filtri, senza preoccuparmi di chi sono, cosa fanno, cosa pensano, Elsa mi ha insegnato con il suo comportamento che questo è il nostro compito, di esseri viventi e non di macchine regolate da algoritmi.
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Foto: sanmarinortv
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Piccole Storie Quotidiane ritorna martedì 26 maggio
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Storia …ed analisi…semplicemente meravigliosa
Storia …ed analisi…semplicemente meravigliosa ….gli animali hanno molto da insegnare agli umani
Dovremmo ricordarci più spesso di essere animali anche noi, parte componente della natura, che ci anima e ci rende non indifferenti
Bella allegoria
Ringrazio Enea e Fedora per i loro commenti.
Grazie per aver ripreso la storia della mia Elsa per farne una analisi così sentita e tutt’altro che banale . Mi sono commossa.. come mi sono commossa allora di fronte all’ “umanità ” della mia cagnolina.