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andare random fra scrittura del libro LA MORE e cose vissute en passant
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gli ho chiesto se ora avessimo dei figli se io partissi ora non da sola ma con i nostri figli tu faresti lo stesso faresti lo stesso? mi ha risposto sì gli dico non avresti scelto me e i bambini o la famiglia ma avresti scelto la guerra? mi ha detto sì sarei andato in guerra gli ho detto ancora sono orgogliosa di te per il tuo coraggio per il tuo orgoglio ma per la famiglia non ti vedo come un fidanzato come un marito possiamo tenerci in contatto sarò sempre con te sarò sempre il tuo sostegno ma non possiamo più stare insieme e ci siamo lasciati1
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IL PARADOSSO È QUESTO E VALE PER L’AMORE QUANTO VALE PER LA GUERRA. QUI SI LASCIANO. NON SI POTREBBERO INCONTRARE. LA LEGALITÀ CHE SPARTISCE È QUELLA CHE FA ESPLODERE I LEGAMI2
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hai un anno e tua sorella tre. abitiamo nella casa vecchia. un giorno il papà entra in casa con suo fratello esplode il litigio. suo fratello aizza devi dargli una lezione picchiala mio marito davanti a lui mi dà un pugno in faccia. sua madre vi prende per mano e vi porta via. le mie figlie non ci sono più. all’inizio ho pianto. me ne vado da qui. ero decisa a separarmi. sono iniziati i ricatti. se ti separi non le vedrai mai più arriva il prete dice che rompo il vincolo sacro del matrimonio arriva mio fratello sii ragionevole arrivano i miei genitori dicono dai che passa che devo aver pazienza arrivano gli occhi lividi nascosti dagli occhiali scuri. nessuno mi difende tutti stanno zitti sono sola isolata non parlo più non mangio più sono straziata dal dolore. vi voglio vicino. insalivo la violenza mastico la pressione mando giù il ricatto poi vi ho. state vicine amori miei. quando mi sono innamorata di un uomo eravate in tre eravamo al mare vieni via con me dice. prendi me e i mei figli? no solo te l’ho lasciato. l’ultimo figlio è arrivato tanto tempo dopo. ho atteso ho lottato per tutta la vita ognuno di voi è un desiderio che tu sia viva che tu sia straordinaria che tu viva nel benessere che tu sia unico. mamma cosa dovrei farne di questo racconto? lasciami morire poi racconta loro il segreto3
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il cancellino è aperto. l’avrà dimenticato qualcuno. lo chiudo in automatico. un uomo furioso urla chi sei tu? lo guardo in silenzio. ma chi cazzo sei tu per chiudere il cancellino? lo guardo stupita. vai a fare in culo stronza esce toglie il mio nome dal citofono. faccio una foto alla targa della macchina. torno. ci sono quattro macchine della polizia un’ambulanza lui barricato in casa sua moglie arriva infila la chiave apre la porta lo portano via è un medico russo che vive in italia con precedenti di violenza contro le donne
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l’onda d’urto dell’invasione russa in ucraina lo tzunami del genocidio contro i palestinesi la schiuma fragorosa della violenza mondiale contro le donne la guerracontinua non si ferma ai confini politici è energia esondata è qui è ora è aria è acqua che beviamo sono le parole che diciamo è la forza eruttiva del vulcano è carne della natura che ci fa vibrare è velocità è voglia di azzannare
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LA GUERRA SI APPOGGIA SULLE RIMOZIONI E/O PULSIONI AGGRESSIVE DELL’INDIVIDUO, SUL SUO PIACERE DI AGGREDIRE E DISTRUGGERE SUL SUO APPETITO PER LO STRAORDINARIO E LO SPETTACOLARE SUL SUO BISOGNO OSSESSIVO DI AUTONOMIA4
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1 intervista del 16.05.2023 a Michelle Kandoyan, sfollata ucraina a Salzburg-A, traduzione dall’ucraino di Nataliya Nonuak/Ucraina Più_Milano APS, tratto dal libro inedito LA MORE di Laura Morelli
2 Giuseppe Ferraro, Tempo di guerra in La camera blu. Rivista del Dottorato di Studi di Genere dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” Anno 2006, Numero 1, pp 59
3 dai racconti verbali di Luigina Lorenzi negli ultimi anni di vita, 2021
4 James Hillman, Un Terribile Amore Per La Guerra, Adelphi, 2004, p. 38
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Foto: frame da video durante il viaggio LA MORE UKR copyright lauramorelli
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La More ritorna mercoledì 1 maggio
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