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E così adesso faccio il Maestro Errante…
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Il coltellino svizzero multiuso che vedete nella foto mi accompagna da quasi quarant’anni: fu il desideratissimo regalo di battesimo e comunione della mia madrina Elia e padrino Giancarlo Cocito (che purtroppo è mancato proprio quest’anno).
Di Enzo Bianchi monaco priore della Comunità di Bose sono fratello minore in molte cose e purtroppo ho condiviso con lui lo stesso destino di avere una visione, nel mio caso non spirituale ma ugualmente comunitaria, di scuola pubblica felice aperta coscientizzante.
Ho avuto il privilegio o di viverla e renderla viva per quasi quindici anni costruendo una bella comunità educante chiamata Bimbisvegli, che ha però scatenato l’ira funesta di chi si accontenta di uno stipendio riproponendo esperienze pre-digerite, mantenendo i bambini all’oscuro di qualsiasi coscienza sociale, obbedienti e silenziosi, quasi sempre bofonchiando e lamentandosi del proprio destino servile di cui sono, però artefici o conniventi.
Mi hanno prima detto di allontanarmi da Asti, prevedendo una estinzione. Così non è stato.
Allora mi hanno diabolicamente tentato con la selezione: mi hanno chiesto di scegliere quali classi seguire e quali abbandonare ed io rifiutando categoricamente di scegliere chi tra i miei bimbi salvare o buttare dalla torre, mi sono messo inizialmente da parte, sperando che vi fosse una possibilità con il ministero, per trovare una modalità per fare una sperimentazione integrale su tutta la nostra piccola comunità.
Mi hanno ordinato di trasferirmi, salvando lo stipendio, ed ho rifiutato, scegliendo la disobbedienza civile, contro un ordine lesivo della mia comunità, di quella in cui mi comandavano e del mio stesso equilibrio psicofisico.
Ho tentato il tutto per tutto e sono andato a Roma rimanendo seduto pacificamente davanti al ministero della pubblica istruzione per un mese.
Ho fatto amicizia con tutti i barboni di viale Trastevere, con giovani studenti e insegnanti della rete Apriti Scuola e persino con qualcuno degli agenti della Digos messi a guardia del “maestro matto”.
Alla fine mi han licenziato per insubordinazione grave.
E così adesso faccio il Maestro Errante.
Sbarco maldestramente ogni tanto il lunario, grazie ad offerte, andando a fare ogni tanto formazioni e conferenze in scuole e scuoline e qualche attività con i loro bimbi e volontaristicamente porto avanti circa una volta alla settimana attività di scuola felice cooperativa all’aperto e coscientizzante insieme ai miei ex alunni, almeno finché non andranno alle medie .
Perché il mio impegno con loro, di essere il loro maestro è stato un impegno come persona non come professionista.
Le istituzioni si stanno accanendo: piovono denunce per interruzione di pubblico servizio, richieste di restituzione di stipendi, illazioni e diffamazioni pesanti che non posso dire che mi lascino indenne e pago avvocati medici e psicologi. Ci sto male ma diversamente non avrei saputo agire.
Ho promesso di fare del mio meglio e meno del mio meglio non posso né voglio dare caro Enzo, ho potuto rincontrarti e ti abbraccio forte e sono fraternamente felice di aver nuovamente camminato un pezzetto con te e grazie per avermi aiutato direttamente ed indirettamente a trovare questa strada errante (stupenda parola perché include sia il cammino che l’ errore). Buon tutto
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Foto: Giampiero Monaca
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Bradipo Reporter ritorna venerdì 7 luglio
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