25 aprile 1945… 25 aprile 2020… due date lontane 75 anni… oggi assumono entrambe il significato di liberazione, da due mali diversi, vi proponiamo alcune letture per trascorrere insieme – anche se virtualmente – questa giornata.
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Liberazione, parola che in questi giorni assume un significato doppiamente importante, ricordare e festeggiare il 25 aprile, ovvero i 75 anni dalla liberazione dal nazifascismo, e la speranza di liberarci in fretta da questa condizione di isolamento forzato, che ci rende meno liberi e lontano dagli altri. Il termine “liberazione” indica l’atto, il fatto di liberare, di liberarsi o di essere liberato da una soggezione, da un male, da un vincolo, da un controllo. Un termine che racchiude quello che questa giornata rappresenta e quello che tutti noi auspichiamo da quando il virus ha iniziato a colpirci. Il 25 aprile ha visto come protagonista un insieme variegato di persone che hanno intrapreso un percorso che ha permesso a tutti noi di essere liberati dal male, oggi – con modalità del tutto diverse – esiste un altro insieme variegato di persone che stanno lottando quotidianamente per liberarci da un altro male. Come si è arrivati a istituire questa giornata, nel 1946, il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, propose al principe Umberto II che il 25 Aprile fosse dichiarato festa nazionale: il 27 maggio 1949 fu istituzionalizzato con la legge 260 (“Disposizioni in materia di ricorrenze festive”). Il nostro invito è quello di proporvi la lettura di alcuni articoli – molto diversi tra di loro – su quello che è accaduto 75 anni fa, un invito a più voci, realizzato da Joshua Evangelista, Gianfranco Gonella, e Giuseppe Rissone.
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Il primo articolo è tratto dal sito dell’Anpi, una presentazione del libro Noi, Partigiani, edito da Feltrinelli e scritto da Gad Lerner e Laura Gnocchi, in collegamento con questa uscita da lunedì 27 aprile, alle 20.20 su Rai3, nelle due settimane successive la ricorrenza del 25 aprile, Gad Lerner torna in tv con “LA SCELTA – I partigiani raccontano”, un programma che raccoglie una selezione delle testimonianze dirette dei Partigiani dell’ANPI, ultime icone viventi della lotta al fascismo.
Il secondo articolo, è tratto dal sito Frontiere News, dal titolo Giorgio Marincola il partigiano nero morto per la libertà.
il terzo articolo, è una riflessione del pastore e storico valdese Giorgio Tourn dal titolo La guerra e la quarantena.
A conclusione vi proponiamo una frase di Sandro Pertini, e una poesia di Dino Buzzati, buon 25 aprile a tutti!
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La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua.
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Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità su tutto il mondo è pace!
Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori
le case non saranno mai più cosi ‘ immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno
qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell’aria,
notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felici
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Foto: informareonline.com – giustinolavecchia.it
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