notizia scelta da Giuseppe Rissone
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Corsi e ricorsi della Storia: ma non impareremo mai?
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L‘articolo che propongo alla vostra attenzione per questa domenica – tratto da pressenza.com – a firma di Andrea Del Lotto, descrive in poche righe cosa s’intende quando si parla di “invasione”, “sostituzione etnica”, termini che tanto piacciono a certi politici nostrani.
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12 Ottobre 1492: qualcuno sbarcò in un continente… avrebbe fatto meglio a non partire mai! Ne seguì il più esteso massacro della storia, si parla di 80 milioni di uomini, donne, anziani, bambini… Un continente intero invaso, conquistato, occupato.
In questi ultimissimi anni si è parlato molto di “occupazione”, “diritto alla difesa”, “resistenza”, ma se è un diritto ce l’hanno tutti. Tutti e tutte, ovunque nel mondo.
Ce l’avevano anche le popolazioni dei nativi che resistettero in tutti i modi alla conquista. Le cartine che nel corso del tempo hanno indicato i loro territori assomigliano tanto a quelle cartine della Palestina dove i territori dei palestinesi si vanno progressivamente restringendo fino a restarne briciole. Riserve. Bantustan (ufficialmente regioni autogovernate, ma di fatto dipendenti dall’autorità del governo sudafricano bianco, ndr).
Arrivarono i più forti e comandarono.
Una terra senza un popolo (ma un popolo c’era, quello palestinese… anzi arabo) per un popolo senza terra, come un continente intero senza un popolo (o forse un popolo indegno di questo nome?) a disposizione di avventurieri, conquistatori, saccheggiatori e schiavisti.
Chi è che scrive la storia? Noi: bianchi, occidentali, bene armati, dotati di un buon reddito, banche e passaporti-passepartout.
Eppure qualcuno aveva proprio apprezzato come il governo statunitense avesse risolto il problema dei nativi, come avesse fatto pulizia, come avesse ottenuto il suo Lebensraum, il suo spazio vitale: un certo Adolf Hitler. Dalla storia si può imparare il meglio, ma anche il peggio.
Dalla Treccani: ‹léebënsraum› s. m., ted. [comp. di Leben «vita» e Raum «spazio»]. – Termine – tradotto in italiano con la locuzione spazio vitale – che ha costituito l’idea centrale della geopolitica e, successivamente, del nazionalsocialismo, secondo cui alcuni popoli avrebbero avuto una sorta di «diritto naturale» ad espandersi su territori limitrofi e a spese di altri.
La fine della storia ci sarà quando sarà sparito il genere umano, fino ad allora non mancherà chi ama, lotta, resiste e ricorda. Come Leonard Peltier, simbolo della resistenza dei nativi, da 48 anni in carcere. Per chi volesse saperne di più propongo la visione di questo video.
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Foto: youtube.com
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La Bradipo Notizia ritorna domenica prossima
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