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Tanti anni d’insegnamento sportivo/scolastico mi hanno regalato numerose e meravigliose esperienze di cui vado molto orgogliosa, ma se dovessi sceglierne una, credo che la risposta sia nella parola Floorball.
Vi spiego perché……
Nella stagione 2013/2014, quando questo sport era ancora sconosciuto a molti, ho incontrato in una palestra del mio quartiere, un gruppo di ragazzi/e che lo praticavano, e un ragazzo di nome Giorgio, che dirigeva l’allenamento, spiegando con pazienza le regole e motivando i giocatori in campo con grande professionalità.
Curiosa e colpita dal clima gioioso che si respirava, mi sono avvicinata per chiedergli ulteriori dettagli tecnici e didattici e lui, con entusiasmo e semplicità, mi ha descritto, più che le regole del gioco, lo spirito e il senso educativo di questo sport.
Le sue parole mi hanno immediatamente conquistata, tanto che gli ho chiesto se fosse disponibile a venire nella mia Scuola, per una lezione pratica con le mie classi.
Da quella prova è nato un sodalizio e un interesse così forte, che già dalla settimana successiva è stato attivato un corso extrascolastico, che ha coinvolto un gruppo di atleti di quarta e quinta primaria, che oggi sono una squadra agonistica che partecipa al Campionato di serie A e alcuni di loro sono stati addirittura convocati a rappresentare la Nazionale Italiana in varie manifestazioni all’estero.
Per comprendere meglio questo percorso incredibile e di grande soddisfazione, non solo personale, ho intervistato due protagonisti di questa avventura sportiva: Massimiliano Negri, portiere d’interesse Nazionale, giocatore titolare di Serie A e quest’anno anche allenatore del gruppo scolastico del mio e suo ex Istituto e Giorgio Rambaldi quel mitico allenatore che, di strada ne ha fatta così tanta, da essere oggi Presidente della FIUF (Federazione Italiana Unihockey Floorball).
Da Massimiliano mi sono fatta raccontare gli aspetti salienti ed emotivi, che hanno determinato, in quel gruppo di compagni di classe, la trasformazione di una passione, nata quasi per caso, in qualcosa di così coinvolgente e fondamentale per la loro crescita umana e sportiva.
Massimiliano mi ha confidato che questo amore, scoccato al primo tocco di “mazza”, sia avvenuto grazie alla figura dell’allenatore, in quanto Giorgio ha saputo trasmettere da subito emozioni così forti, da coinvolgere totalmente anche i loro genitori che, delusi spesso da altre esperienze sportive, hanno trovato in questa nuova disciplina, una risposta educativa positiva, che collimava finalmente con i valori sani che desideravano trasmettere ai loro figli. anche attraverso la pratica sportiva.
Questo clima di partecipazione attiva, li ha portati a dare sempre il massimo, superando i propri limiti e difficoltà (vedi periodo Covid), grazie a un impegno commisurato sempre alle gratificazioni ricevute, sia in ogni singolo allenamento che nei primi tornei, che hanno creato unità e amicizie importanti dentro e fuori dal campo.
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Con Giorgio invece ho fatto un’intervista classica con domande mirate ad analizzare e scoprire aspetti più organizzativi e tecnici..
Domanda: situazione attuale del Floorball in Italia e strategie per aumentarne la visibilità sia a livello scolastico che agonistico.
Risposta: nella stagione attuale il Floorball ha finalmente trovato la sua casa nel CONI, in seno alla Federazione Italiana Hockey. FIH è infatti ora diventata la Federazione degli ”sport di stecca, pallina e porta”: hockey su prato, floorball e lacrosse. Un passo importante quindi per aumentarne la visibilità, insieme alla possibilità di partecipare a progetti come Scuola Attiva, Happy Sport e simili.
Domanda: quando si potrà parlare di partecipazione alle Olimpiadi?
Risposta: il percorso olimpico è complesso e in gran parte “politico”. La Federazione Internazionale sta attualmente puntando a eventi multisport, come i World Games, gli Asian Games e gli European Masters Games, un percorso obbligato per approdare al traguardo delle Olimpiadi.
Domanda: caratteristiche didattiche, logistiche e psicologiche del Floorball.
Risposta: ci sono molti elementi che ne fanno uno sport vincente, innanzitutto l’aspetto divertente che facilita l’apprendimento da subito: la pallina sempre in gioco grazie alle sponde (o ai muri scolastici) e il ridotto contatto fisico, insieme alla gestione della stecca, rendono il gioco avvincente già dalla prima partita. Completano il quadro sia la valenza formativa che quella relazionale: infatti oltre ad essere un gioco di squadra, è uno sport misto, in quanto non c’è una sola caratteristica, come ad esempio l’altezza della rete nella pallavolo, che avvantaggi nettamente i giocatori maschi o femmine. Come Federazione però si sono organizzati anche momenti dedicati solo al Floorball in rosa, come alcuni progetti regionali mirati all’inclusione e i raduni separati delle Nazionali corrispondenti. Per quanto riguarda invece i Campionati Nazionali, cambiano le dimensioni del campo e il numero dei giocatori, ma non le regole base, che sono semplici e praticabili già dalla Scuola Primaria.
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Ringrazio Massimiliano e Giorgio per la disponibilità e invito i lettori a cercare online partite di Floorball, per comprendere al meglio l’essenza del gioco e pubblicizzare in altri ambiti questo sport, così da aiutarlo ad emergere e diventare una valida alternativa ai soliti noti, anche perché non esiste il fuorigioco!
Nel cassetto dei ricordi ho trovato una foto – che fa da copertina all’articolo – della prima trasferta del gruppo storico: in basso a destra Massimiliano in tenuta da portiere e in piedi ultimo a destra Giorgio; loro erano piccoli, io più giovane, ma l’affetto che ci lega ancora oggi è rimasto lo stesso. Grazie ragazzi, condividere una passione ha reso possibile un sogno che sembrava impossibile da realizzare.
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Foto: Archivio Laura Martini
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Sportivamente Prof ritorna mercoledì 27 marzo
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