di Redazione
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Sobriamente, come nel nostro stile, auguri di buone feste
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Da settimane, siamo, siete, sommersi da auguri di ogni tipo, come collettivo bradipodiario, abbiamo cercato di essere sobri, di non esagerare, non perché non ci piacciano gli auguri, ma cercando di evitare il piú possibile la retorica di questi giorni. Quelli che seguono alcuni contributi di redattori e collaboratori, altri domenica 31 dicembre…
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“Auguro a tutti i lettori di questo sito, di fare atto di riconoscenza per chi ci ha insegnato direttamente o indirettamente qualcosa di prezioso, non in senso materiale, ma esistenziale, spirituale, etc. Auguro altresì di riuscire a distinguere i questi tempi bui, necessità da reali desideri, sentiti e sinceri, schietti, superando – magari auspice un modus vivendi lento e leggero, dunque profondo – di non sentirsi sempre in competizione o confronto serrato, di accettare le proprie imperfezioni e avere cura di sé, per stare di conseguenza meglio con i prossimi”. Enea Solinas
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In questi giorni riscontriamo la necessità di pace, onestà, civiltà e dignità, lavoro, risorse e servizi, e soprattutto salute, che non possono avverarsi e crescere se non diventiamo noi stessi costruttori di serenità sociale e di pace e di vero amore per il prossimo, chiunque sia. Giovanni Bresciani
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22.12.23 h 13:40 stazione degli autobus. pensilina n.5 due gruppi di teens usciti da scuola aspettano. a dx le ragazze in piedi in silenzio. a sx i ragazzi con i piedi sulle panchine si fanno scherzi occupano tutto lo spazio col volume della voce.
uno mette i piedi sul sedile vicino al mio. togli le scarpe da qui. non le sposta. ho sopportato in silenzio le offese che avete fatto alle vostre madri. tu togli le scarpe dove si siedono le persone e iniziate ad offendere i vostri padri lasciando stare chi vi ha partorito. cala il silenzio. la ragazzina dietro continua a guardare fuori dal finestrino. se la scia di queste parole rimarrà impigliata negli occhi di queste stelle cadenti sarà un buon natale x tuttə. Laura Morelli
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Nonsense
Buone feste allegre
Si? No? Mah!
Chi ha formato le feste?
Il popolo? Non si sa.
Al supermercato con il naso che cola,
si sgomita danzando.
In maniche di camicia.
Che caldo! Si suda!
Ci sono tutti gli angoli,
dal più acuto al più ottuso
Luci sulla città.
La sacra cena del 31
i sacri crismi della società.
Alla alla illo illo nuovi suoni
e gli idiomi si incrociano.
Anche gli idioti
La virtù del benessere
compatta le parole.
Addi addi poonie velle.
E’ la festa dell’amore,
è la festa della pace.
Il Re di Creta fa la guerra.
Cantiamo è festa ….lalla lalla là.
Caterina Odennino
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Foto: Laura Rissone
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