Ampio Respiro

di Laura Rissone

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Un’articolo di “ampio respiro” su argomenti che non andrebbero sottovalutati e che ci dovrebbero vedere impegnati in prima linea…

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Questa rubrica è nata con l’intento di raccontare la storia e l’operatività, attraverso un’intervista, di piccole associazioni e cooperative del terzo settore, che rispetto alle grandi organizzazioni non hanno sempre la possibilità di farsi conoscere e che rispondono ai bisogni delle persone dove direttamente operano.

Nonostante i diversi tentativi, nessuna risposta è arrivata alla nostra casella postale in questa stagione, di conseguenza – senza rinunciare nella mia ricerca – questo mese l’articolo prende spunto da alcune cose raccontate e proposte da altri redattori e collaboratori di bradipodiario, a partire dal titolo Ampio Respiro, lo stesso della rubrica di Caterina Odennino.

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Il primo spunto mi è stato dato dalla segnalazione di Enea Solinas che ci invita tramite lo spazio Sapete Che… a partecipare alla VIˆ Assemblea dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e università, che si svolgerà online il 22 febbraio pv a partire dalle ore 17:15. Giudico importante e interessante questo appuntamento perché è un momento concreto di discussione contro l’idea sempre più imperante della presenza militare nella nostra società, che va respinta senza se e senza ma, facendo diventare concreta l’idea di pace, che non si ottiene sventolando una bandiera, ma cercando di sgretolare il paradigma dominante della logica “risolutiva” dei conflitti con la guerra e con le armi. A margine di questo vorrei veder nascere una campagna di rifiuto e di contrasto verso chi fa delle armi e del modello bellico un gioco, troppe volte vedo sugli scaffali dei reparti giocattoli – il mio istinto è di nasconderli, di farli sparire – carri armati, mitragliatori e tutta una serie di oggetti dedicati ai bambini, dimenticandosi che le prime vittime della guerra sono proprio i bambini che non sono in grado di difendersi, meno ancora usando armi giocattolo. Qualcuno dirà che da sempre si è giocato alla guerra, con i soldatini e quant’altro, vero anche questo, ma oggi tutto questo è troppo simile alla realtà e forse è anche ora di cambiare rotta. Su questo argomento – ulteriore spunto – v’invito a ri-leggere La Bradipo Notizia Zaini Scolastici Militari dello scorso 19 novembre. Come contrastare l’idea della guerra come gioco? Cosa che mi sta particolarmente a cuore visto il mio lavoro in una Scuola per l’infanzia. Semplicemente non facendo acquisti in questi negozi-magazzini, invito bradipodiario e tutti i suoi lettrici/lettori a usare i propri strumenti per diffondere una campagna di informazione e formazione su questo argomento.

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Il secondo spunto mi è stato dato ascoltando sabato scorso – in replica mercoledì 14 febbraio alle 9 su radiohinterland.com – l’intervista a Gianfranco Gonella (redattore storico di questo sito) all’interno della rubrica Quelli di bradipodiario condotta da Guido Bigotti. L’intervistato prende in esame lo strumento del 5xmille, sottolineando il fatto che esso dovrebbe essere una delle tante possibilità per sostenere non le grandi realtà ma quelle di prossimità. Faccio mio questo appello, aiutare chi è una sorta di vicino di casa e che può rispondere immediatamente è la cosa migliore, aggiungo che l’aiuto in denaro attraverso il 5xmille è un atto concreto a cui aggiungerei la partecipazione diretta all’interno delle associazioni di vicinato, questo senza escludere – per chi può – quelle grandi, donando e dedicandogli del tempo.

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Il penultimo spunto è l’articolo pubblicato ieri nello spazio La Bradipo Notizia sulla “protesta dei trattori”, quello che mi ha colpito è la parte in cui si parla di OGM, di allevamenti intensivi, che hanno come risultato finale quello di portare sulle nostre tavole cibo che potrei definire eufemisticamente “poco sano” e dove “poco” andrebbe sostituito con “per nulla”. Ieri sera in una nota trasmissione televisiva si sottolineava, giustamente, che ogni volta che si scopre un farmaco salva vita esso deve essere messo a disposizione di tutti, senza preoccuparsi dei costi, una giornalista ha fatto notare che quando si parla di transizione ecologica, che in poche parole vuol dire di smettere di avvelenare la terra e gli esseri – tutti – che ci abitano, ci si trincea dietro al “ma costa troppo”. Sarà banale ma dico: meno armi, più cibo sano e cura – non solo con i farmaci – per tutte/i.

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L‘ultimo spunto riguarda il periodo cupo che coinvolge molti mezzi d’informazione e di intrattenimento, ieri pomeriggio sempre in una nota trasmissione televisiva in diretta da una nota località del ponente ligure, la conduttrice detta “zia” ha bloccato l’ospite/cantante e redarguito un giornalista/scrittore/personaggio televisivo, solo perché si sono permessi di parlare di immigrazione e di difesa dei bambini, come diceva in una vecchia rubrica Gianfranco Gonella… sono senza parole… Ho seminato volutamente d’indizi quanto scritto sopra in modo tale che se avete a cuore determinati argomenti possiate civilmente disobbedire e la domenica pomeriggio cambiare canale…

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Termina qui questo articolo, di ampio respiro, nato da una chiacchierata e da messaggi con mio papà (Giuseppe Rissone Ndr) e come detto da stimoli giunti direttamente da firme di bradipodiario, qualcuno obietterà che non è esattamente in linea con l’intento della rubrica, a mia volta obietto dicendo che quando si parla di armi, di denaro da devolvere, di cibo sano, di libertà di espressione, non sono cose che riguardano altri, ma noi direttamente sino al collo…

Foto: Laura Rissone

Gli Altri Siamo Noi ritorna lunedì 11 marzo

2 Comments

  1. Enea Solinas Reply

    Faccio una domanda ponendo un dubbio sul format di questa rubrica.
    Nell’ epoca dell’ iperconnessione nella quale ogni organizzazione, con rare eccezioni e motivazioni, si affida ai profili social per promuoversi, chi avrà tempo, disponibilità e lentezza per apparire in una rubrica periodica di un piccolo sito web?

    Suggerisco per dare ampio respiro di valutare una trasformazione da rubrica a segnalazione arbitraria così da destare interesse e informare.
    So che non sarebbe la stessa cosa ma suppongo possa essere uno spazio di questo sito pur sempre ospite e sociale anche se meno di relazione.

    L’altro suggerimento – a volte già accaduto – è di fare un aggiornamento di associazioni già ospiti in passato.

    Sono solo suggerimenti e riflessioni.
    Mi rendo conto che sia un periodo inflazionato e condizionato da medium e logiche di competizione e presenza o visibilità virtuale.

    Ma mi spiacerebbe se questo spazio si sbaturasse.

    Grazie comunque per la riflessione e gli spunti riassuntivi.

  2. Laura Reply

    Grazie Enea, per il tuo commento, ma soprattutto per i tuoi suggerimenti, ci rifletterò e magari avremo modo di condividere in modalità allargata su come proseguire con questa rubrica. Aggiungo che la modalità di aggiornare sulle associazioni già ospitate non funziona, nel senso che quasi nessuna risponde alle mie richieste, ma ci sta, ognuna di loro – come dici tu – ha i propri canali per comunicare. Ciao

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