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Articolo pubblicato il 18 marzo 2023 e scelto dall’autore per la riproposta estiva
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Un piccolo trenino sale su per la collina torinese, un trasporto lento nato nel 1884.
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Un semplice ciclostilato dal titolo Breve storia dell’ATM e della Tranvia a dentiera Sassi-Superga – contenente un piccolo particolare che mi riguarda – ritrovato nel mio archivio denominato idee per articoli, mi ha fatto prendere la decisione di raccontarvi la storia di un servizio turistico lento. Sassi e Superga, due nomi, in particolare il primo, che non diranno molto a voi lettori, quindi prima di addentraci nella storia della tranvia il mio compito è presentarvi brevemente queste due zone di Torino.
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Sassi: una borgata situata sul fondovalle, ai piedi di più colline. L’abitato sorge su una strada collinare con brevi diramazioni laterali verso il pendio, e la parte piana si affaccia sul fiume Po. A metà del 1800 in una cava (dov’è ora sorge una chiesa e una bocciofila) è stato rinvenuto un braccialetto in pietra verde semi trasparente presente in due piccoli giacimenti sulle Alpi Liguri-Piemontesi. Questo fa ipotizzare la presenza di uno stabile insediamento umano databile intorno al 5000 avanti Cristo.
Superga: è uno dei colli più alti di Torino, alto 672 metri, ricco di itinerari panoramici e boschivi, e sede dell’omonima Basilica. Il nome deriverebbe dal germanico Serra-berg, ovvero “monte della collina”. Il 4 maggio 1949, l’area fu teatro di un grave incidente aereo, nel quale persero la vita i giocatori del Grande Torino e tutto l’equipaggio di bordo, di ritorno da una partita amichevole giocatasi a Lisbona contro il Benfica.
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Collocata la nostra lenta tranvia, credo opportuno raccontarvi la genesi del trasporto pubblico torinese, esso, nasce nel 1845 quando il Comune accetta la domanda di concessione del signor Giovanni Rissone di Moncalieri, non ho notizie se esiste un legame di parentela tra il sottoscritto e il richiedente. Vengono realizzate due linee d’andata e ritorno d’omnibus – carrozzone a cavalli – con passaggi ogni venti minuti, che attraversano la città da sud-est a nord-ovest e da ovest a est, incrociandosi in piazza Castello, dove ogni utente con un biglietto unico da 20 centesimi, che all’epoca erano due ore di lavoro di un operaio, può cambiare vettura e destinazione: una sorta dell’attuale tariffa oraria. Nel 1874, la linea 4 – la prima su rotaie – collegante piazza Castello con la Barriera Nizza, concessa nel 1871 all’ingegnere Avenati, passa alla Società Anonima dei Tramways, costituita a Bruxelles e perciò nota ai torinesi come la Belga. Dopo una serie di fusioni, nuove società che si affacciano e l’ampliamento della rete tranviaria cittadina, il 1 ottobre 1907, nasce l’Azienda Tranvie Municipali, oggi conosciuta come GTT Gruppo Trasporti Torinesi.
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Torniamo alla nostra linea Sassi-Superga, nel 1884 a Torino si svolge la grande Esposizione Generale Italiana, un avvenimento importante per il riconoscimento, a livello nazionale e europeo, delle capacità tecnologica e industriale della città. Sulla Gazzetta Piemontese di domenica 27 aprile 1884 si può leggere: Il Sindaco di Torino (conte Ernesto Balbo Borbone di Sambuy) ha invitato 150 fra sindaci del Regno, funzionari pubblici, rappresentanze, ecc., ad una gita sulla ferrovia funicolare fino a Superga, dove offre loro la colazione. Gli invitati dalla stazione di Sassi a Superga saliranno in due treni. La colazione avrà luogo nella vasta ed elegante sala espressamente ultimata del grande ristorante in costruzione.
Dopo anni di trattative, progetti e ritardi – se ne parla infatti sin dal 1870 – viene finalmente inaugurata la tranvia che unisce la juvarianna Basilica di Superga, gioiello del barocco piemontese e custode delle tombe reali, con la borgata di Sassi.
Per superare il dislivello di circa 400 metri venne scelto un sistema a cremagliera – se volete saperne di più dal punto di vista tecnico leggete qui – che garantisse con un tratto di linea ferrata, la miglior aderenza possibile tra ruote e rotaie e una elevata potenza motrice con un locomotore di peso ridotto. Il sistema scelto fu quello studiato dall’ingegnere Tomaso Agudio.
Durante la prima guerra mondiale risultò quasi impossibile fornirsi di combustibile per le motrici a vapore per cui a partire dal luglio 1917 le corse vennero sostituite da autobus. Il 1 Giugno 1922 venne decisa la sostituzione della trazione a vapore con quella elettrica. Da allora la tranvia a dentiera, uno tra i primi, se non il primo servizio di carattere turistico e speciale istituito a Torino, ha continuato le sue corse, seppur con diverse interruzioni, che hanno fatto pensare a una non riapertura. Nel giugno del 2000 la tranvia e stata riaperta con notevoli cambiamenti e migliorie, diventando uno dei punti di forza dei percorsi turistici torinesi, e continua ancora oggi nei suoi lenti viaggi.
I convogli usati oggi sono risalenti al 1934, e le motrici del 1884, le più vecchie in funzione in Europa. Il viaggio ha una durata di circa 20 minuti, i 3 km sono percorsi alla velocità di 14km/h, con un trasporto massimo di 210 persone. Il trenino sfiora piante di varia specie, boschi, svolge fermate intermedie a richiesta, attraversa due ponti e due gallerie, e ti permette di intravedere piacevoli scorci sulla città, e sui fiumi Dora e Po, con sullo sfondo l’intero arco alpino, e si possono, a seconda delle stagioni, sentire i profumi che la natura ci regala.
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Devo qui abbandonare le notizie storiche e tecniche, per accompagnarvi in un aneddoto personale risalente a 30 anni fa: durante un’attività estiva decido di organizzare una gita a Superga per il centro ragazzi – il bradipo – per cui lavoravo come educatore, con viaggio d’andata in tranvia, e ritorno con pulmino, giornata feriale, di conseguenza con la quasi certezza di evitare le code dei turisti intenti a salire al colle. Salgo per primo nel convoglio, solo una coppia è seduta sulle “comode” panche di legno, lui dice a lei: vedi cara dove ti ho portato, non c’è nessuno, solo io e te… non passa nemmeno un minuto che salgono i ragazzi – una decina – e accompagnatori, di cui uno con tanto di chitarra, che sottolineano la loro presenza con canti e grida. Il povero ragazzo viene fulminato dalla ragazza, che guardandolo sembra dire… ah proprio romantico come posticino! Lui diventa scuro in volto, sembra quasi deciso a scendere, qui – per solidarietà maschile? – decido di venirgli in aiuto: mi dispiace se vi abbiamo rovinato la gita, ma sappiate che al ritorno non ci siamo, ritorniamo in città con un pulmino. Non proferiscono parola, ma i loro sorrisi e accenni con la testa fanno capire che la gita romantica è in parte salva. Chissà quante altre storie d’amore si sono dipanate in quei pochi chilometri, e mi piace immaginare che quella coppia – quasi sicuramente di turisti – abbia proseguito il proprio cammino di vita e ricordino quel pomeriggio con un sorriso.
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L’architetto Le Corbusier soleva dire: Superga è la posizione più incantevole del mondo. Una considerazione forse un pò esagerata – almeno questo è il mio pensiero – che ci invita almeno una volta a intraprendere il viaggio lento della cremagliera. Un invito che estendo a tutti voi.
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Disegno: Umberto Scopa
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Tempo Lento ritorna a settembre 2023
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Bellissimo e simpatico anche l’aneddoto! Aggiungo al tuo discorso d’insieme una nota invece amara. In quel grandioso tragico Torino, che fu squadra davvero insuperata prima nella buona, poi nella cattiva sorte, giocava anche un mio concittadino, Ruben Fadini. La sua terra natale è stata Jolanda di Savoia che è nel ferrarese. La fine del suo viaggio invece fu Superga. Quando uno nasce è cittadino di dove è nato, ma forse quando lascia la vita è cittadino del luogo dove l’ha lasciata. Quindi ha la doppia cittadinanza. la linea Ferrara-Superga è stato il suo viaggio, tortuoso, ma troppo breve al tempo stesso.