Le parole gentilezza e lentezza si toccano, si sfiorano, si contaminano, questa è la mia esperienza delle ultime settimane, è necessario, più che mai, dare importanza alle piccole cose, assommandole per una vita degna del suo nome…
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Le parole gentilezza e lentezza – nelle mie ultime settimane – si sono toccate, sfiorate e contaminate. Si dice che la gentilezza non costa niente, e penso che sia vero, basta la volontà di volerla applicare. Ci sono persone che per ruoli e mansioni, la gentilezza devono metterla al primo posto, anche nei momenti difficili, o quantomeno non devono sostituirla con la scortesia o l’arroganza. Questo non sempre accade, il ruolo che si riveste diventa spesso un pretesto per atteggiarsi in modo superbo, e senza nessun motivo evidente si usano toni da interrogatorio, anche quando non hai commesso nessuna infrazione, o peggio ancora un reato. Si dice che le istituzioni sono al servizio del cittadino, alle volte sembra invece che è il cittadino che deve mettersi al servizio delle istituzioni, in una condizione d’inferiorità e sudditanza. Ritorniamo alla gentilezza, non amo quella falsa, quella messa in campo per dovere, ma quella semplice, fatta di poche parole, alle volte basta un gesto, il tono della voce, la disponibilità, del come si pronunciano le parole, per metterti a tuo agio, in qualsiasi condizione, anche nelle situazioni più estreme. Cittadini e istituzioni devono e possono collaborare, e forse partire dalla gentilezza – da entrambe le parti – potrebbe essere un viatico per migliorare molti aspetti della vita sociale.
Lentezza, come ben sapete è un mio manifesto personale e di questo sito, e sono convinto che se ben applicata permetta di avere una vita e dei rapporti sociali, ben diversi, da quelli che stiamo vivendo nella nostra epoca. Si dice che la fretta non porta a nulla, è per l’ennesima volta – per esperienza quotidiana… – ne ho avuto la prova. In qualsiasi campo, da quello famigliare a quello lavorativo, ogni modalità legata alla fretta porta stress e risultati disastrosi, con la calma un progetto può essere terminato in un tempo ragionevole, con la fretta i tempi si dilatano, si fanno vivere giornate senza senso. Lentezza – sottolineo per l’ennesima volta – non significa pigrizia, significa fotografare perfettamente tutti gli aspetti di un problema, e del nostro vivere quotidiano, e solo così se ne possono analizzare i punti deboli, i punti di forza. Invece no, tutti a puntare sulla fretta, quello che si può terminare domani, si deve per forza chiudere oggi, con il risultato che se va bene si terminerà dopodomani, passando ore e ore a chiedersi perché sono qui?
Che bello sarebbe poter associare gentilezza e lentezza, forse chiedo troppo, nessun utopista ha mai pensato a un azzardo tale? Io credo che non sia impossibile, ho incontrato diverse persone che questi due aspetti sono riusciti a farli combaciare, e vi possa assicurare, che sono persone che hanno dato alla loro vita un senso di condivisione, passione e altruismo. Rispondere all’arroganza con gentilezza, rifiutare la fretta agendo con lentezza, comprendo che non è semplice; facile a dirsi, difficile da applicare, però non vedo altre soluzioni davanti alla deriva del nostro povero mondo. Niccolò Fabi nella canzone Una somma di piccole cose così canta: Abbiamo due soluzioni, un bell’asteroide e si riparte da zero, o una somma di piccole cose… assommare gentilezza e lentezza, e si potrebbero aggiungere altri aspetti del comportamento umano, potrebbe non essere una cattiva idea, in caso contrario un asteroide sulle nostre presunte verità e certezze – mi ripeto, potrebbe – essere una soluzione per far ripartire da zero il genere umano. Un genere propenso ad auto eliminarsi anziché incontrarsi, non è totalmente così, però le mie esperienze e quello che mi è stato raccontato nelle ultime settimane, mi portano a pensare in negativo nei confronti di molti dei miei simili.
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Foto: Gabriele Rissone – Paolo Pavan
Piccole Storie Quotidiane ritorna lunedì 2 marzo
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