Spostarsi con i mezzi, una scelta, che comporta non pochi disagi, ogni giorno le variabili sono infinite, l’unica cosa positiva la possibilità di incontrare persone, intessere relazioni, assistere a situazioni divertenti…
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Avviso cancellazione treno… il treno servizio metropolitano previsto per le 8:05 oggi non è stato effettuato, il treno proveniente da… arriverà con un ritardo di 15 minuti causa guasto al passaggio a livello di…, il treno proveniente da… arriverà con un ritardo di 30 minuti causa guasto alla stazione di…
Questi sono solo alcuni degli annunci che ascolto tutte le mattine alla stazione di Porta Susa di Torino, sono tutti convogli che partono dalla cintura torinese o dalle zone del cuneese, dell’astigiano e del pinerolese, che trasportano tutti i giorni migliaia di studenti e lavoratori nella mia città. Così mi capita di ascoltare telefonate di questo tipo… avvisa il capoufficio che sono in ritardo… chiedi alla bidella se può andare in classe in attesa del mio arrivo… avvisa la professoressa che entrerò all’ora dopo…
E se le condizioni meteorologiche non sono favorevoli, la situazione diventa ancor più pesante. Evito di descrivervi le condizioni igieniche e strutturali di alcuni treni, tutti disagi, quelli descritti, che non invogliano ad abbandonare l’auto, anzi.
E questo è solo un aspetto delle seccature che migliaia di persone devono subire tutti i giorni, a questo si aggiungono i disservizi su strada, con situazioni che alle volte sfiorano il tragicomico.
Come dice un caro amico, in tutto bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, e in questa situazione è la possibilità di fare nuove conoscenze, d’imbattersi in situazioni strane e divertenti.
Non mancano certo le arrabbiature, perché trovarsi quasi tutti i giorni a giustificarsi con colleghi e responsabili per l’ennesimo ritardo non è simpatico, le rimostranze vengono fatte agli addetti, che non sanno fare altro che allargare le braccia, in qualche modo anch’essi vittime di una situazione che sembra non avere soluzioni.
Nel ricco “palinsesto” di variabili su ritardi e cancellazioni aggiungo un episodio accaduto circa un mese fa, questa volta i treni sono tutti fermi alla stazione di Porta Susa da un lato e a Settimo Torinese dall’altro, e la motivazione è dovuta al fatto che pare, pare… che ci siano delle persone che stanno camminando in galleria, e come spesso accade in questi casi le notizie si ingigantiscono… saranno quelli che rubano il rame… forse volevano fare un attentato… nulla di tutto questo, una signora in procinto di prendere un treno alla Stazione di Torino Stura scopre all’ultimo che il convoglio non parte dal solito binario, a causa di questo disguido rimane a terra, così decide per protesta di mettersi a camminare lungo i binari, bloccando così tutta la circolazione per oltre un’ora, all’arrivo della polizia la “contestatrice” si era già data alla fuga.
Dobbiamo anche noi bloccare la circolazione per protestare con i disagi che subiamo tutti i giorni? Non è questa la soluzione, però forme di protesta civile e che non creino ulteriori inconvenienti, andrebbero pensate.
Care aziende dei trasporti, ogni qualvolta aumentate il prezzo degli abbonamenti non ci rifiutiamo e apriamo il portafoglio, quando decidete di mettere i tornelli su alcune linee di bus ci mettiamo diligentemente in fila a bippare in attesa che le due sbarre ci permettano di accedere alla vettura, quando ci costringete a viaggiare come le sardine – e non diteci che essere sardine è di moda – non proferiamo parola, che comunque ci risulta difficile proferire, in quanto sulla nostra bocca abbiamo lo zaino del nostro vicino di “scatola”.
Una mattina davanti all’ennesimo intoppo, un responsabile dell’azienda trasporti, alla domanda se in sostituzione di una linea bloccata di tram sarebbe entrata in funzione una navetta, il suddetto addetto ci ha risposto che in attesa potevamo iniziare a muoverci a piedi. Ecco forse la soluzione è andare a piedi, ne guadagna la salute e il nostro portafoglio, in poche parole ridiamoci su, per la salute del nostro fegato e del nostro sistema nervoso.
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Foto: Giuseppe Rissone
Piccole Storie Quotidiane ritorna lunedì 6 gennaio
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